Ieri contro, oggi pro. I voltafaccia della Politica: “lecchini” di una razza che prolifera

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doppiafacciaIn politica è chi applica, spesso spregiudicatamente, il voltafaccia. Nella vita di tutti i giorni è una persona, il sesso non conta, facile a cambiare idee e opinioni. Sempre e solo per il proprio tornaconto. E’ il trasformista. E i trasformisti sono ovunque. Oggi ne ha tanti accanto anche il governatore di Sicilia, Rosario Crocetta. Li aveva pure il suo predecessore, Raffaele Lombardo, e ne aveva l’ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. E quelli che erano con i secondi,ieri, oggi sono con il primo. Non hanno pudore a mostrare la loro faccia in pubblico, a farsi notare, a mettersi in prima fila, solo per uno sguardo che domani potrebbe trasformarsi in una risposta positiva. Ne abbiamo visti tanti anche il giorno di San Silvestro, quando il presidente della Regione ha parlato a Palazzo Zanca e nel suo tour in giro per la città. Molti Lombardiani, diversi Buzzanchiani, tutti ormai ex dei due. Facevano parte del “codazzo”, applaudivano festanti, bisbigliavano alle orecchie di quello che un tempo era il “nemico” politico. Si sono “ritoccati”, riciclati, dimenticati chi erano e cosa facevano. Sono personaggi da analizzare. Oggi attendono, sperano, chiedono favori, raccomandazioni, si adeguano al momento. Se ti avvicini e chiedi cosa ne pensano, ripetono le parole e i programmi del nuovo capo. Il trasformista è questo, forse anche di più. Non ha una sola misura, una sola forma, è di vari tipi, ha volti diversi. La cosa che li accomuna è lo stile, identico a tutti: loro ci sono, stanno dalla parte giusta. Quando si avvicina il nuovo capo hanno sempre il sorriso stampato in volto. In passato ne parlavano male, ma mai in pubblico, sempre in privato e al riparo da commenti indiscreti. Il trasformista pensa a se stesso, alla sua carriera politica che poteva svanire e non accadrà se sale sul carro del vincitore. Mette sul piatto tutto quello che ha a disposizione, che può essere merce di scambio. Magari ha anche dei figli da sistemare, dei galoppini da “sfamare”, degli interessi da maturare, delle richieste da presentare. Dove c’è il potere c’è lui, ha dimenticato presto cosa faceva, cosa diceva pochi mesi fa. L’importante è soddisfare con la sua presenza il nuovo capo, far capire di averlo sostenuto sin dall’inizio e che il passato è passato e non conta. S’intrufolano, sgomitano, spingono, si mettono in posa. Attendono che i nuovi amici possano far qualcosa per loro. Anche Crocetta ha i suoi trasformisti. Che si divideranno, tra pochi mesi, in avversari e fedelissimi. Brutta razza che non andrà mai in estinzione.

 

@Acaffo

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