Hotspot, Accorinti: “Presto incontrerò Minniti, l’ultima parola spetta al Governo”

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Il sindaco, Renato Accorinti

La spada di Damocle dell’Hotspot continua a pendere sulla città che continua ad interrogarsi sugli effetti che potrebbe avere la creazione di una struttura di tale portata. Da destra a sinistra la politica si è espressa in modo unanime, ieri, durante la visita in città di Matteo Salvini, c’è stato un confronto indiretto tra due visioni opposte ma che portano al medesimo risultato: No all’Hotspot.

Per i partiti del centrodestra, la struttura che dovrebbe sorgere all’interno dell’ex Caserma “Gasparro” di Bisconte, sarebbe una sciagura per una città alla perenne ricerca di quella svolta economica  e sociale che tarda ad arrivare.

Dall’altra parte c’è un’amministrazione che continua a ribadire la propria ferma opposizione ad una struttura che non rappresenta l’idea di accoglienza che il sindaco, Renato Accorinti, professa ormai da diverso tempo.

Intanto si attende un atto di forza concreto da parte del primo cittadino, che dal canto suo difende tutto quello che è stato fatto sin qui: “Non riesco a capire cosa si possa attendere di più da questa amministrazione – ha commentato Accorinti – per noi il No all’Hotspot è una questione morale. Strutture del genere non rappresentano la nostra idea di accoglienza, ieri all’interno della Galleria Vittorio Emanuele abbiamo organizzato una manifestazione unendo migranti e messinesi, per far capire che siamo tutti uguali. Noi continueremo a fare una ferrea opposizione”.

Ferrea opposizione che Accorinti ribadirà al ministro Minniti tra qualche giorno: “Attendo la comunicazione della data da Roma, ma Minniti è ben consapevole della posizione dell’amministrazione comunale. Noi già in tempi non sospetti al  Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, Morcone, abbiamo chiarito come l’Hotspot sia una struttura che limita la libertà e i diritti dei migranti. Sono stato l’unico sindaco ad essere intervenuto su questo tema in occasione della riunione dell’Anci”.

Il Governo nazionale, però, sembra voler andare avanti con questo progetto che dovrebbe essere completato il prossimo giugno. Accorinti, davanti al volere dell’Esecutivo nazionale sembra alzare bandiera bianca: “Purtroppo i sindaci non hanno grande incidenza sul volere del Governo, noi proviamo a  far capire le nostre posizioni ma l’ultima decisione spetta ad altri. Quel che è certo è che noi non molliamo la presa così come non l’abbiamo mollata per la chiusura della tendopoli del Palanebiolo, che sembrava imposizione ma che invece è diventata realtà”.

Volendo leggere tra le righe, queste parole potrebbero essere interpretate come un appello alla deputazione nazionale, chiamata a dare un segno di vita affinchè Messina non reciti per l’ennesima volta il ruolo di vittima sacrificale.

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  1. Se dovesse presentarsi, come sua abitudine, con la maglietta, Minniti per educazione lo ascolterà ma dentro di se penserà: Ma questo come è arrivato a fare il sindaco? Ovviamente dirà le parole di circostanza e lo spedirà da dove è venuto.

    1. Signor Grillo, vorrei invitarla a non infarcire ogni suo commento di insulti e calci nel sedere destinati a chi non le piace. Si può esprimere una critica senza offese e violenze verbali. Non è abitudine di questa redazione censurare i commenti dei lettori, ma con lei, in qualche caso, è stato necessario farlo. Pertanto ci consenta di pubblicare con serenità i suoi commenti, e non cestinare i suoi SFOGHI. Grazie anticipate se vorrà comprendere le ragioni di questo nostro invito.

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