Nino Germana

Germanà (Pdl) sulla Riforma Valenti: “Mortifica la storia, darebbe colpo di grazia ai servizi”

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Nino Germana“Avevo già espresso i miei forti dubbi sull’accorpamento dei tredici comuni dell’area metropolitana del capoluogo messinese, proposta dall’assessore di riferimento dell’Udc, Patrizia Valenti. Fusione che, oltre a mortificare e cancellare irrimediabilmente la connotazione e la storia di queste comunità, darebbe il colpo di grazia ai servizi per i cittadini”. Lo ricorda Nino Germanà,  vicepresidente della commissione Attività produttive all’Ars, che così riprende: “Accanto a queste forti e logiche preoccupazioni che condivido con altri due politici messinesi del Pdl, il senatore Bruno Mancuso e il deputato nazionale Enzo Garofalo, adesso non posso che sottolineare come, anche in questo frangente, salti agli occhi l’approssimazione di questo governo che si barcamena nel caos anche organizzativo. La domanda è semplicemente questa: ma se il progetto di legge è già stato esitato dalla Giunta, come mai, a oggi, non risulta pubblicato sul sito dell’Assemblea, sì da diminuire il tempo a disposizione per la preparazione degli emendamenti quantomeno migliorativi? Non è calendarizzato e non è stato messo all’ordine del giorno della Prima commissione come da automatica prassi? È un giallo oppure una farsa che non fa ridere?”
“Perché – riprende il deputato regionale del Pdl, anche a nome degli altri due coordinatori – lo stesso presidente dell’Ars decide di sottoporre la sua calendarizzazione in consiglio di Presidenza non prima del prossimo 25 settembre. Perché questi tempi lunghi?”.
“Dunque, in attesa che si risolva questo grottesco thriller, fermi restano tutti i nostri distinguo, il nostro grido d’allarme e i nostri dubbi sulle conseguenze negative che l’accorpamento apporterebbe, a cominciare dalla stessa qualità della vita, visto che questi comuni, oggi nel mirino della riforma, da luoghi ove si vive una dimensione… umana e ancora individuati quali rifugi per una fuga temporanea e rigeneratrice dalla frenesia della vita in città, si trasformerebbero in aree periferiche e condannate a quell’inevitabile degrado che caratterizza ogni periferia. Comunque, riforma oppure riforma della riforma, noi siamo sempre dalla parte dei cittadini e, in questo caso, dei piccoli comuni”.

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