Germanà interviene sul Parco dei Nebrodi:

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germanà“Nell’ultimo Bilancio della Regione siciliana – informa Nino Germanà, deputato regionale del Pdl – sono state appostate delle somme per gli Enti parco. Precisamente, al capitolo 443305 per le spese per il personale: 9milioni 966mila; al 443301 per le spese di gestione: 637mila euro. 
Nulla a che spartire, dal punto di vista istituzionale, con la cosiddetta tabella H, al contrario di quanto si è letto in questi giorni”
“In qualità di deputato del territorio nebroideo – riprende il rappresentante messinese del Pdl all’Ars – condivido le perplessità dei sindaci del Consiglio del Parco, tant’è che in maniera provocatoria ho presentato un disegno di legge che prevede la soppressione degli Enti Parco Regionali, prevedendo il trasferimento delle competenze agli istituendi Liberi Consorzi Comunali”.
“I tagli che interessano il Parco dei Nebrodi sono probabilmente la diretta conseguenza della cattiva gestione amministrativa dello stesso – riprende – Un Ente che fino a pochi anni orsono era un fiore all’occhiello per trasparenza e buona amministrazione, si è trasformato negli ultimi anni in un carrozzone, passando da esempio virtuoso a emblema di spechi: non c’è più programmazione, non si riescono a catturare risorse da investire strutturalmente sul territorio, un Parco che dovrebbe essere il volano dell’economia locale si è trasformato in un Ente che impone soltanto un insieme di vincoli territoriali”.
“Sicuramente, il sistema dei Parchi regionali necessita di un’ampia rivisitazione e di interventi strutturali e finanziari che consentano di incidere in maniera fattiva sull’economia e sulle attività della popolazione residente. Il regime straordinario dei commissari, ormai divenuto ordinarietà – sottolinea – sta portando alla cattiva gestione della cosa pubblica. Un commissario, avendo un ruolo limitato nel tempo, non riesce a definire politiche di sviluppo a medio e lungo termine, i fondi previsti per gli enti sono ridottissimi e non si può pensare che siano sufficienti a politiche serie, fermo restando che un Ente territoriale dovrebbe essere capace di mettere a reddito il proprio patrimonio, creando presupposti per dei ricavi da reinvestire in produttività”.
Nino Germanà si dichiara, quindi, legatissimo al territorio dei Nebrodi e, come tale, si duole nel veder disperdere un patrimonio naturalistico di tale bellezza: “Non mi riferisco al sistema dei biglietti per visitare i Parchi, questo sarebbe un ulteriore fattore penalizzante per il territorio, semmai alla rivitalizzazione dei centri storici, dei casali e delle masserie per farne attività ricettiva, accanto al recupero delle attività agricole e silvo-pastorali e alla lavorazione dei prodotti a esse legate. Di tutto ciò, finora, la popolazione dei Nebrodi non ha goduto quasi per nulla. Queste sono attività che garantiscono anche la limitazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, fra l’altro. Ma, si chiedono allevatori e agricoltori, perché dovremmo continuare nelle nostre attività se non ne abbiamo guadagno per vivere e, per colmo, abbiamo un sistema Parco che infittisce il sistema vincolistico?”.
“L’azione degli Enti parco necessita di una rivisitazione. Bisogna realmente creare i presupposti per una rivoluzione culturale che coinvolga direttamente la popolazione residente, affinché si senta parte integrante del sistema Parco e affinché lo come opportunità e non come vincolo. Se ciò che auspico non fosse possibile – conclude Nino Germanà – allora la funzione di questo ente territoriale sarebbe profondamente svilita e non avrebbe più senso mantenerlo in vita. Servono più soldi ma, anche in questo settore, molto meno sprechi”.

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