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Faranda: “Servizi sociali all’anno zero, Accorinti prenda coscienza della situazione”

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Se parte della opinione pubblica è rimasta spiazzata dalle improvvise dimissioni dell’assessore alle Politiche Sociali Nino Mantineo, il consigliere comunale Daniela Faranda non si ritiene affatto sorpresa dalla decisione del componente della Giunta Accorinti. Il capogruppo Ncd, in una dettagliata nota, sfrutta l’occasione per fare il punto sulla delicata situazione dei servizi sociali cittadini.

“Non ci si poteva che aspettare le dimissioni dell’assessore Mantineo -spiega Faranda –  e non per il fuoco incrociato degli oppositori ma per uno scontro frontale proprio con il sindaco del quale, all’inizio, è stato la punta di diamante. La lunga, chiara, puntuale ed accorata lettera dell’assessore Mantineo non fa che confermare quanto nel corso dei due anni di mandato, ho più volte segnalato e l’ultimo mio grido di allarme sulla grave situazione del dipartimento ai Servizi sociali, lanciato nel corso dell’ultima seduta di VI Commissione mercoledì 12 agosto, sembra quasi una preveggenza, basata su fatti specifici e non su supposizioni di un consigliere di opposizione”.

“Da tempo, infatti – prosegue –  ci si attendeva che nella tanto decantata riorganizzazione dei dipartimenti venisse contemplato anche quello dei servizi sociali ed invece nulla è cambiato nella gestione dei servizi, nelle modalità di affidamento, nessuna rivoluzione, nessuna innovazione, niente che lasciasse intravedere una svolta epocale. In uno dei dipartimenti più difficili ed impegnativi, che richiede competenze specifiche e dedizione totale, viene assegnato ad interim un dirigente oberato da tanti gravosi incarichi, compreso quello di vice segretario generale. L’ultima anomalia, il fatto che alla mia lunga interrogazione sulla organizzazione del dipartimento non ha risposto, come sarebbe logico, l’assessore Mantineo ma il dirigente che pochi giorni prima di lasciare l’incarico, riorganizza tutti i servizi ed il personale del dipartimento stesso, affidando ad amministrativi ciò che per ovvie ragioni è di competenza del personale tecnico (assistenti sociali) peraltro in numero davvero esiguo ed il cui ruolo si è ormai ridotto a a quello di mero esecutore, fatto questo che lascia comprendere il grado di attenzione dedicato alla complessa problematica”.

“Nessun indirizzo politico – conclude Daniela Faranda –  nessuna traccia di azioni incisive da parte di un assessore che certamente conosce molto bene il settore. Sulla necessità di reperire fondi diversi da quelli che uno scarno bilancio può destinare al delicato settore, salvo poi a fare salti mortali per mettere una toppa con i fondi Tasi insufficienti comunque alle necessità; dalla mappatura dei reali bisogni di una città alla riorganizzazione del dipartimento; dalle modalità di affidamento dei servizi alla impossibilità di soddisfacimento delle tante emergenze sociali, dalla assoluta incapacità a partecipare a nuovi bandi alla perdita di finanziamenti dei progetti avviati dalla precedente amministrazione; non ultima per importanza la difficoltà ad evadere le tante pratiche che il Tribunale dei minori richiede. In una città ormai alla deriva, dove sembra non esserci una guida credo sia giunto il momento che il sindaco si interroghi seriamente su quale ruolo stia giocando la sua giunta nel decadimento di Messina e sul dato politico che ormai emerge in tutta la sua crudezza, prenda coscienza e decida se veramente vuole fare il sindaco o continuare a giocare”.

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