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Famiglie trasferite all’ex scuola Catarratti. Bonarrigo e Zaccone: «Alcune non risultano al Comune»

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catarrattiAgatino Bonarrigo, ex presidente VI circosrizione, e  Francesco Zaccone, presidente dell’Associazione Culturale Monte Cumia-Valle Camaro interpellano nuovamente il sindaco Renato Accorinti e il presidente del Consiglio Comunale,Emilia Barrile, per fare chiarezza sui locali dell’ex scuola elementare di Catarratti, nei quali abitano da diverso tempo due famiglie del campo nomadi e alle quali si sono aggiunte le tre famiglie del complesso Zancle, trasferite a Catarratti dopo aver dormito per giorni a Palazzo Zanca.

Bonarrigo e Zaccone hanno ricevuto risposta del Comune in merito alle richieste, più volte reiterate, di trasferire altrove queste famiglie, con a carico numerosi bambini. Il loro, infatti, avrebbe dovuto essere un trasloco temporaneo che invece si protrae da diverso tempo, suscitando il malcontento degli abitanti di Catarratti.

«Il Comune — dichiarano — ha dato la seguente risposta del 20/11/2013 prot. N° 274510: I locali dell’ex plesso scolastico “Catarratti” sono stati destinati, con Determinazione Dirigenziale n.124 del 23/05/2012, per attività di protezione civile e assistenza alla popolazione, svolta da alcune organizzazioni acccreditatecon il coordinamento della Croce Rossa Italiana.

Con deliberazione della Giunta Municipale n.615  del 14/08/2013 alcuni nuclei familiari sono stati temporaneamente ricoverati presso la struttura in questione e con ordinanza n. 182 del 17/0972013 è stato disposto lo sgombero immediato, in seguito a dichiarazione di inagibilità da parte dei Vigili del Fuoco.

In merito al trasferimento delle due famiglie dal campo nomadi  (stabilito dalla precedente giunta Buzzanca di concerto con l’assessore Caroniti, come soluzione emergenziale), all’Amministrazione Comunale non risulta che nuclei  familiari siano stati trasferiti nella struttura comunale di Catarratti».

«La casa è un diritto per tutti, sancito dalla Costituzione — dicono Bonarrigo e Zaccone —, e il Comune in queste situazione gravissime di povertà deve intervenire a dare una sistemazione in locali di civile abitazione e non in strutture precarie. Chiediamo — concludono — di conoscere gli sviluppi della situazione e quali provvedimenti sono stati adottati per le due famiglie trasferite nella struttura dell’ex scuola elementare e di cui l’Amministrazione attuale sembra non esserne a conoscenza».

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