Agatino Bonarrigo, ex presidente VI circosrizione, e Francesco Zaccone, presidente dell’Associazione Culturale Monte Cumia-Valle Camaro, tornano nuovamente a reclamare i locali dell’ex scuola elementare di Catarratti, nei quali abitano da diverso tempo due famiglie del campo nomadi alle quali si sono aggiunte, da qualche mese, le tre famiglie del complesso Zancle che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, trasferite a Catarratti dopo aver dormito per giorni a Palazzo Zanca. Tutti questi nuclei familiari erano stati traslocati nell’ex scuola in via provvisoria, come soluzione emergenziale, ma ormai — dichiarano Bonariggo e Zaccone — vi abitano «come se se fossero locali comunali di civile abitazione». A tal proposito, i due avevano inviato, lo scorso 3 settembre, una nota all’Amministrazione, in merito alla quale — affermano — non hanno ricevuto alcuna risposta.
«La struttura — ricordano ancora una volta — è stata costruita con i fondi della legge Falcucci e dopo essere stata abbandonata per anni, rendendola soggetta ad atti vandalici e semidistruzione (rimozione dei pannelli, sanitari, impianto elettrico, porte, finestre vetrate ecc.), con i fondi di risanamento dell’ambito “C “ l’edificio è stato ristrutturato e reso fruibile al bene pubblico».
I due insistono sul fatto che a Catarratti, zona sprovvista di qualsiasi servizio pubblico o centro di aggregazione, potrebbe essere utile creare un luogo ricreativo in cui i residenti possano riunirsi. «Premesso che la casa — scrivono — è un diritto per tutti, sancito dalla Costituzione, il Comune, in queste situazione gravissime di povertà, deve intervenire a dare una sistemazione in locali di civile abitazione e non in strutture precarie».
Ancora una volta, Bonarrigo e Zaccone chiedono all’Amministrazione di conoscere gli sviluppi della situazione e gli eventuali provvedimenti da adottare per risolver la questione.
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