Erosione coste e chiusura uffici postali. Il Consiglio comunale esorta il Sindaco

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 “Interventi urgenti per salvaguardare l’incolumità delle persone per mettere in sicurezza gli immobili dal pericolo delle mareggiate a seguito degli eventi meteo-marini del 7-8 novembre 2014” e “Chiusura Uffici Postali nel territorio comunale”, questi i due ordini del giorno discussi in Consiglio comunale lo scorso 27 marzo. In particolare, la richiesta di inserire all’ordine del giorno l’annoso problema delle mareggiate che distruggono i litorali cittadini risale ormai allo scorso novembre.

Il Consiglio comunale esorta il sindaco a intervenire su queste questioni e lo chiama in causa: «Si reputa necessario il Suo intervento in Aula al fine di comprendere le sue determinazioni a riguardo e gli atti consequenziali che la Giunta vorrà adottare». Due problematiche sicuramente «urgenti e indifferibili» che richiedono la massima attenzione.

Per quanto riguarda i danni provocati dalle mareggiate, nel documento presentato da alcuni consiglieri lo scorso novembre si chiede all’Amministrazione comunale di convocare urgentemente un’apposita conferenza dei servizi tra l’Amministrazione Comunale e la Regione Siciliana, Assessorato al Territorio e dell’Ambiente, il Genio Civile di Messina e tutti gli altri enti interessati per la ricognizione dei progetti esistenti nei tratti interessati dai disastrosi eventi naturali; la verifica dell’immediata appaltabilità degli stessi progetti; la quantificazione delle necessarie risorse finanziarie occorrenti per la definitiva soluzione dell’erosione costiera nei tratti interessati; di impegnare l’Arta a effettuare gli studi propedeutici necessari anche per la pianificazione d’insieme delle opere per la difesa e la riqualificazione della costa messinese; l’individuazione e quantificazione delle risorse finanziarie necessarie, nelle more delle soluzioni definitive, per la realizzazione degli interventi immediati per la messa in sicurezza delle strutture pubbliche e private e la salvaguardia dell’incolumità delle persone dal pericolo delle mareggiate delle località Tremestieri via Veglia e via Carbonare, Giampilieri Marina e Briga Marina, Contesse, Casabianca, Tono, Mulinello, Marmora, Acqualadroni.

Tra le altre richieste figura anche quella di emanare urgentemente le opportune determinazioni sindacali al Dipartimento Tributi per definire le somme incamerate dalla Tasi e trasferirle al Dipartimento Ragioneria per rimpinguare gli appositi capitoli del Dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo; di formulare apposito quesito d’interpretazione autentica alla Corte dei Conti, sezione di controllo per la Regione siciliana, poiché con la deliberazione n. 58/2014 ha ordinato al Comune di Messina la sospensione dei programmi di spesa non obbligatori e indispensabili, con la preclusione quindi dell’assunzione d’impegni e di pagamenti di spesa non espressamente previsti per legge, come nella fattispecie risultano gl’interventi di difesa delle coste di competenza dell’Arta, salvi gli interventi in emergenza.

Nel documento, infatti, i consiglieri ricordano che la materia riguardante la difesa delle coste rientra tra le attribuzione della Regione siciliana e specificatamente dell’Arta e che il comune di Messina, Dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo, il 10 febbraio 2014 aveva già richiesto la dichiarazione dello stato di emergenza a causa di calamità naturale, a seguito della violenta mareggiata del 31 gennaio che aveva causato danni ad alcune strutture pubbliche e private di Galati Marina e Santa Margherita, Giampilieri Marina e Briga Marina, Tremestieri, Contesse (versante jonico), Casabianca, Tono, Mulinello, Marmora, Acqualadroni (versante tirrenico).

Il Comune, Dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo, inoltre, il 7 novembre 2014 aveva reiterato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza a causa di calamità naturale per quelle zone.

Inoltre, il Dipartimento di Protezione Civile e Difesa del Suolo – il 30 giugno, il 17 luglio e il 7 novembre scorsi -, si ricorda ancora nel documento, aveva fatto richiesta di finanziamento per la realizzazione di interventi urgenti per salvaguardare l’incolumità delle persone e per mettere in sicurezza gli immobili dal pericolo delle mareggiate. L’ammontare delle somme necessarie per mettere in pratica tali interventi è: un importo di somma urgenza di 550.000 euro e progetto di protezione della costa definitivo di 4.500.000 euro per un tratto di costa di 550 metri per Galati Marina e Santa Margherita; un importo di somma urgenza di 400.000 euro e progetto di protezione della costa definitivo di 2.970.000 euro per Tremestieri via Veglia e via Carbonara; un importo di somma urgenza di 600.000 euro in quanto già 400.000 nella disponibilità dell’Amministrazione, Progetto di Protezione della Costa, definitivo di 14.000.000 di euro per il tratto di costa delle località stimata in circa 3.000 metri per Giampilieri Marina e Briga Marina; un importo di somma urgenza di 450.000 euro per Contesse stazione; un importo di somma urgenza di 600.000 euro e progetto di protezione della costa definitivo di 3.650.000 euro per Casabianca, Tono, Mulinello; un importo di somma urgenza di 550.000 euro per Marmora; un importo di somma urgenza di 650.000 euro per Acqualadroni.

Si legge ancora che l’8 settembre 2014 il Consiglio comunale, deliberato il regolamento della Tasi, aveva destinato dagli introiti un importo di 1.800.000 euro per la messa in sicurezza dalle erosioni costiere e per gli interventi di rifacimento.

L’altro ordine del giorno approvato lo scorso 27 marzo in Consiglio comunale riguarda invece la Ufficio-Postale“Chiusura Uffici Postali nel territorio comunale”. Il 12 febbraio scorso il Ministero dello Sviluppo economico ha annunciato il piano di chiusura degli uffici su tutto il territorio italiano. In Sicilia sono destinati alla chiudere i battenti, entro il prossimo mese di aprile, ben 27 uffici postali di cui quasi il 50% in provincia di Messina, dove a chiudere saranno 13 uffici e  altri 5 ridurranno i giorni di apertura.

A risentirne maggiormente saranno le zone collinari che subiranno la chiusura  di ben 4 strutture: Pezzolo, Altolia, Cumia e San Saba, mentre per la sede di San Filippo Superiore è prevista un’ulteriore riduzione degli orari e delle giornate di apertura. Per trovare una soluzione più adeguata alle necessità del territorio, il Consiglio comunale impegna il Sindaco «a intermediare con la Direzione nazionale di Poste Italiane affinché vengano garantiti i servizi essenziali per i residenti in questi villaggi, al fine di assicurare il rispetto delle norme adottate dall’Agcom e a favorire una concertazione con Poste Italiane per una migliore razionalizzazione che non metta in ginocchio le zone più svantaggiate della città».

Inoltre, si chiede di «convocare un tavolo di confronto con l’Azienda alla presenza dei rappresentanti regionali dell’Anci, della Deputazione regionale e nazionale, della Giunta municipale dei componenti del civico consesso, dei rappresentanti sindacali e dei cittadini.

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