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Dopo il no alla discarica di Pace, Idv e Verdi chiedono la testa di Ialacqua

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Il secco “no” del Ministero alla realizzazione della discarica di Pace ha letteralmente fatto saltare i piani dell’amministrazione e in particolare dell’assessore Daniele Ialacqua. Nonostante le sue origini ambientaliste, Ialacqua aveva sposato fin da subito la progettazione del biostabilizzatore a pochi chilometri dalla riserva di Capo Peloro, per la quale erano già pronti i 12 milioni messi a disposizione dalla Regione. E proprio la Regione dovrà pronunciarsi a giorni sulle prescrizioni redatte dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 28 maggio.

Intanto, sulla questione intervengono duramente Italia dei Lavori e Verdi, presenti stamane in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Zanca e rappresentati rispettvamente da Salvatore Mammola e Raffaella Spadaro insieme a Gianni Mento dell’associazione “Man”

“Sia Accorinti che Ialacqua – spiega Raffaella Spadaro – sapevano da tempo dell’impossibilità di realizzare una discarica a Pace. All’epoca eravamo tutti dalla stessa parte poi le cose sono cambiate, si è addirittura permessa l’installazione di una piattaforma di trasferenza in una zona inserita tra quelle in protezione speciale con tutti i rischi che ne derivano “.

Verdi e Idv alzano i toni e chiedono la testa dell’assessore all’Ambiente senza usare giri di parole. “Chiediamo le immediate dimissioni di Ialacqua – affermano Raffaella Spadaro e Salvatore Mammola – e che si provveda all’immediato ripristino dello stato dei luoghi così come disposto dal Ministero”.

 

 

 

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