Debito del Comune: tra Coglitore e Croce la realtà sta in mezzo

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Guido SignorinoIl vicesindaco, Guido Signorino, assessore al bilancio e allo sviluppo economico, in riferimento all’incontro tenuto ieri, a Roma, nella sede dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale IFEL, con Silvia Scozzese, direttore scientifico dell’Istituto per la finanza e l’economia locale e responsabile Finanza locale dell’Anci, e la dott.ssa Ivana Rasi, ha dichiarato che “in primo luogo sono stati formulati apprezzamenti dagli uffici competenti per il lavoro di ricognizione svolto dalla Ragioneria Generale del Comune di Messina e dai dirigenti dei vari dipartimenti in uno spirito proficuo e collaborativo. E’ stato accertato che la massa debitoria dell’Ente è aumentata, passando da circa 78 a circa 98 milioni di euro, relativamente ai debiti certi, liquidi ed esigibili. Rimangono aspetti che sono presuntivamente stimati – ha proseguito il vicesindaco Signorino – in relazione ai debiti con le società partecipate per circa 40/50 milioni di euro e che però si sta procedendo ad accertare in maniera più analitica e puntuale. Nel complesso, sommando anche altre esposizioni, la situazione debitoria del Comune è di circa 180 milioni di euro, cui si aggiungono 120 milioni per i debiti cosiddetti latenti. Quest’ultima cifra richiederà ulteriori approfondimenti, ma nel complesso l’esposizione dell’Ente effettiva e potenziale si dovrebbe aggirare attorno ai 300 milioni. Va detto comunque che una parte di essa è sottoposta a particolare attenzione e potrebbe non essere attribuibile all’Ente (esempio lodo Torno); inoltre, oltre ad essere impegnata nell’allineamento dei debiti/crediti verso le partecipate, l’Amministrazione comunale intende avviare una procedura per accordi transattivi con i creditori nell’ambito delle procedure del cosiddetto predissesto”.

Nei mesi scorsi l’indebitamento generale del Comune era stato “terreno” di polemiche tra l’ex ragioniere generale Ferdinando Coglitore che segnalava un debito certo di una 78 milioni di euro e l’ex commissario Luigi Croce che con il suo staff, a conclusione del mandato, aveva parlato di una massa di debiti pari a circa 500 milioni di euro. 

 

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