Città Metropolitana, l’Ars vota l’ennesimo rinvio delle elezioni del consiglio. Picciolo: “Adesso si lavori alla modifica della Riforma”

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Nuovo rinvio per l’elezione dei consigli delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi. Il Governatore, Rosario Crocetta, aveva fissato la data per il 26 febbraio ma  aveva fatto i conti senza l’oste, vale a dire l’Assemblea Regionale. Puntale come un orologio svizzero è arrivato l’ennesimo slittamento, perché l’Ars ha votato ad ampia maggioranza, gli unici ad opporsi sono stati i “grillini” da sempre contrari ad ogni tipo di riforma che riguardi le ex Province, l’atto che fissa nel prossimo 30 luglio il termine ultimo per realizzare queste elezioni.

Una chiara presa di posizione del Parlamento regionale, che ha recepito forte e chiaro il messaggio arrivato dal referendum del 4 dicembre scorso. Così,  Governo e Assemblea potranno lavorare alla nuova riforma, che di fatto aprirebbe le porta all’elezione diretta dei consigli metropolitani e  dei liberi consorzi, che attualmente avverrebbero con un’elezione di secondo livello, cioè dai consigli comunali ricadenti nei territori, con un il Comune più popoloso ad avere un “peso” maggiore rispetto ai centri più piccoli.

“Eventuali proposizioni di modifiche legislative, non possono interferire sulle decisioni dell’esecutivo”, così tuonò Crocetta appena una settimana fa quando il Governo fissò per il 26 febbraio le elezioni, ma il Presidente della Regione già oggi ha dovuto fare i conti con un’aula intenzionata a cambiare le carte in tavola e non è detto che quello del 30 luglio sia l’ultimo termine.

Sicilia Futura, già da tempo chiede la modifica della riforma affinchè i consigli siano eletti direttamente dai cittadini, ma per il capogruppo, Giuseppe Picciolo, quella andata in scena  oggi pomeriggio non è una sconfitta da addebitare a Crocetta: “Come diceva Cavour, una volta fatta l’Italia tocca fare gli Italiani e così accadrà anche per questa riforma. E’ passata la linea di Sicilia Futura, che reputa cambiato lo scenario politico delineato dal referendum e ascolta la voglia di partecipazione degli elettori.  Abbiamo stoppato un’elezione di secondo livello che non aveva senso, adesso possiamo lavorare affinchè ci sia l’elezione diretta dei consigli metropolitani, vogliamo solo che cambi il metodo e non la sostanza o i numeri dei consiglieri previsti. Oggi non ha perso Crocetta, ha perso una norma nazionale inapplicabile”.

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