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Città Metropolitane e Liberi Consorzi: i deputati messinesi commentano la legge

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deputati regionali messinesiSulla legge che istituisce le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi i deputati regionali messinesi si sono dati appuntamento oggi a Palazzo dei Leoni per illustrare i provvedimenti che cambieranno il quadro politico con l’abolizione delle Province. Non c’erano tutti. A guidare il gruppo il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. L’Udc ha spinto molto per queste nuove norme.

Ardizzone: “Intanto chiariamo immediatamente che tutti i posti di lavoro dei dipendenti provinciali sono salvaguardati, nessuno verrà licenziato, non potrà succedere, c’è una riorganizzazione perché si è andati oltre le Province, una prima ipotesi di legge è stata fortemente contestata, i Comuni non saranno aboliti e sceglieranno se restare all’interno di un Libero Consorzio o di una Città Metropolitana, siamo primi in Italia in queste norme, ai Comuni adesso la capacità di captare risorse comunitarie – prosegue Ardizzone – non è detto che il sindaco della città di riferimento possa essere il sindaco della Città metropolitana che gestirà i servizi extracomunali e io non guardo solo a Messina ma alla città dello Stretto con Reggio Calabria dove devono rientrare Taormina, la Valle dell’Alcantara che rischiano di essere attratte dal Comune di Giarre e Taormina può pensare di usufruire di due aeroporti, Catania e Reggio Calabria, scegliendo la Città metropolitana dello Stretto”.

Nino Germanà del Nuovo Centrodestra: “Con l’onorevole Beppe Picciolo abbiamo presentato un emendamento insieme, uniti sulle Città Metropolitane, divisi sull’intero disegno di legge e dunque contrari ai Liberi Consorzi”.

Picciolo dei Dr: “Uniti con Germanà sulle Città Metropolitane, alla fine è poi uscita una buona legge, pensiamo che Camera e Senato devono ancora approvare la legge per l’abolizione delle Province, la Sicilia è il prototipo”.

Valentina Zafarana dei Cinquestelle: “Si poteva fare di meglio con questa legge, è stato un buon percorso, abbiamo detto sì ma non a tutto, è una legge cornice che dovrà essere riempita nei prossimi sei mesi, abbiamo inserito quattro punti importanti di definizione dell’abolizione delle Province”.

Favorevole alle norme pure Bernadette Grasso di Grande Sud e Pippo Laccoto del Pd.

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