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“Chi tardi arriva il Natale non festeggia”. A Palermo 270mila euro, a Messina nulla

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alberoPalermo avrà un Natale coi fiocchi, Messina si dovrà accontentare. Per la città dello Stretto, infatti, «se non ci fosse stata la lodevole iniziativa della Confcommercio ˗ come sottolinea il consigliere comunale Libero Gioveni ˗ che in qualche modo ha reso più “luminoso” il periodo più atteso dell’anno» sarebbe stato un momento triste, come il precedente. Non solo, dunque, la beffa del settore crocieristico ma anche quella degli eventi natalizi. Gioveni esprime il proprio disappunto nei confronti della giunta Accorinti, e in particolare dell’assessore alla cultura, Tonino Perna, per essersi lasciati sfuggire questa importante occasione offerta dal Ministero dei Beni Culturali per il periodo natalizio. Il capoluogo siciliano, infatti, ha ottenuto 270.000 euro per aver presentato in tempo una programmazione di eventi per le festività natalizie.

«Non si può non provare rabbia e indignazione. Sono ben consapevole che si tratta di un momento “nero” per le casse comunali – prosegue il consigliere – e non avrei affatto “fiatato” se non ci fosse stata questa opportunità di finanziamento ministeriale, ma tenuto conto di quanto avvenuto nel capoluogo siciliano non posso accettare supinamente l’inadeguatezza politica di un sindaco e del suo assessore alla Cultura che pensano alla moneta complementare ma che di “moneta vera” a Messina non ne fanno arrivare».

«E così – incalza ancora l’esponente Udc – mentre a Palermo grazie al progetto ministeriale “Promozione e rispetto delle diversità culturali e dei diritti umani” che ha appunto fruttato nelle casse comunali del sindaco Orlando 270.000 euro, si stanno coinvolgendo i teatri privati della città, associazioni varie, si sono organizzati spettacoli e concerti in tutte le scuole, nelle Circoscrizioni, nelle case di riposo e persino in carcere, nonché sono stati allestiti luminarie e alberi di Natale un po’ in tutta la città, a Messina invece viviamo l’ennesimo desolante Natale».

Il consigliere arriva a chiedere le dimissioni dell’assessore alla Cultura e annuncia che denuncerà alla competente Commissione consiliare Cultura «questo spiacevole fatto politico, chiedendo l’adozione di un atto che tenda a un cambio alla guida di questo importante assessorato».

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