Caso Sindoni, il consiglio decide di non decidere e si complica la vita in vista della sfiducia

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Altro giro andato a vuoto così sul consiglio comunale continua a pendere la spada di Damocle della presunta ineleggibilità di Donatella Sindoni, che rischia di gettare qualche ombra sulla sfiducia. Superato in due minuti lo scoglio della presa d’atto delle dimissioni di Paolo David e la nomina temporanea di Gaetano Gennaro, la delibera è passata con 14 voti favorevoli e 9 astenuti, il centrodestra esce dall’aula facendo cadere il numero legale al momento della votazione sull’atto in merito all’ineleggibilità della consigliera di Grande Sud che questa mattina, attraverso il suo avvocato Antonio Catalioto, ha presentato un esposto in Procura contro il Segretario Generale, Antonio Le Donne.

La Sindoni si fa forte di una norma che sostiene che in virtù dell’appello presentato, la sentenza del Tribunale che ne dichiara l’ineggibilità venga sospesa, quindi la delibera presentata dalla vicesegreteria generale è illegittima soprattutto per il voto negativo dato dall’aula che già si era espressa sulla vicenda l’1 agosto scorso. Secondo il Segretario Generale, Antonio Le Donne, da quella data però qualcosa è cambiato:”Da quell’1 agosto si sono aggiunti altri fattori, a partire dal parere della Regione ad una sentenza del Tribunale. Tutto questo deve far porre al consiglio comunale l’idea di rivedere la propria costituzione. La delibera non nasce in continuità con l’atto bocciato in estate, ma come ripensamento alla luce di questi fatti che possono far pensare alla legittimità della decadenza della consigliera Sindoni”.

Mai come in questo caso, il civico consesso sembra chiamato a scegliere il male minore perchè comunque vada a finire questa vicenda rischia di trascinarsi dietro la solita coda di ricorsi e atti giudiziari, visto che Giuseppe Siracusano, terzo dei non eletti nella lista del Pd, attende di poter prendere il posto della Sindoni. Per Gaetano Gennaro il voto sul caso Sindoni non è più rinviabile:”Questo consiglio non è composto in modo legittimo, il nostro voto su questo caso di ineleggibilità non è più rinviabile. Si rischia di inficiare tutte le sedute future, qui si sta discutendo anche della Messinaservizi Bene Comune non possiamo rischiare che qualcuno faccia un ricorso e si crei ulteriore caos”.

Il capogruppo di Grande Sud, Benedetto Vaccarino, ha chiesto di posticipare il voto sulla delibera per iniziare a discutere la nascita della Messinaservizi Bene Comune, mozione bocciata così poco prima che l’aula si potesse esprimere il centrodestra abbandona in massa il consiglio facendo arrivare il numero dei presenti a 15: sarebbe bastato un solo consigliere in più e la votazione sarebbe stata valida. “Questo atto è chiaramente illegittimo, votatevelo voi”, così ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, ai colleghi del centrosinistra.

E adesso? il consiglio sembra essere entrato in vero e proprio vicolo cieco, perchè il caso Sindoni rischierebbe di gettare un’ombra sulla legittimità di una mozione di sfiducia votata da un consiglio comunale formato da un componente in odore di ineleggibilità. Per la presidente Barrile l’atteggiamento dell’aula degli ultimi due giorni è un segnale chiaro, ma adesso non si può più attendere e la mozione di sfiducia deve arrivare tra i banchi del consiglio entro i prossimi giorni. Il quando sarà stabilito nella conferenza dei capigruppo che si svolgerà domani.

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