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Caso Genovese: come si è arrivati al rinvio in giunta per le autorizzazioni

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Camera deputatiPubblichiamo il resoconto della terza seduta della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera chiamata a valutare la richiesta di arresti a carico di Francantonio Genovese. Seduta che ha portato con votazione a maggioranza a un rinvio. 

“Ignazio LA RUSSA, Presidente, nel comunicare che il deputato interessato ha trasmesso la documentazione allegata alla memoria difensiva prodotta nella giornata di ieri, avverte che, allo scopo di precostituire le condizioni per svolgere, nella giornata odierna, un approfondito dibattito sulla domanda in titolo ha sensibilizzato la Presidenza della Camera sulla necessità di disporre – nel corso della parte antimeridiana della giornata odierna – di tempi adeguati per lo svolgimento dei lavori della Giunta.
  Avverte, inoltre, che è stata informalmente contattata l’Autorità giudiziaria di Messina per avere alcune delucidazioni sull’iter processuale delle vicende oggetto dell’indagine che coinvolge l’onorevole Genovese e i numerosi altri imputati, che si svolge in due diversi tronconi, il primo dei quali – che non riguarda direttamente il deputato – è giunto alla fase del dibattimento.

  Anna ROSSOMANDO (PD), nel ringraziare il presidente per essersi fatto carico di acquisire le informazioni da lei sollecitate nella seduta di ieri, rileva l’evidente connessione materiale tra i due procedimenti, stante la coincidenza delle persone coinvolte e dei capi d’imputazione.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, precisa che, a quanto si è appreso, nessuna formale connessione intercorre tra i due procedimenti.

  Antonio LEONE (NCD), relatore, osserva che, l’esame degli atti in possesso della Giunta non consente di sciogliere un dubbio particolarmente delicato. Si riferisce al collegamento proposto nell’ordinanza tra le esigenze di custodia cautelare in carcere relative alla posizione del deputato Genovese e quelle ravvisate in relazione ad uno degli imputati del primo troncone dell’indagine, ovvero il signor Elio Sauta.
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  L’ordinanza presuppone che anche per quest’ultimo si sia resa necessaria la custodia cautelare in carcere, laddove – a quanto si è appreso dal dibattito di ieri – nei suoi confronti sono invece attualmente disposti gli arresti domiciliari.
  Essendo state adottate nell’ambito dei diversi filoni del procedimento in esame una pluralità di pronunce giurisdizionali sulle misure cautelari a partire dal mese di luglio del 2013 fino ad oggi, nel corso del tempo revocate in modo totale o parziale, ciascuna delle quali corredata di motivazione in ordine alla sussistenza o meno di esigenze cautelari, ne propone la formale acquisizione agli atti.

  Danilo LEVA (PD), nel concordare con la proposta del relatore, chiede altresì di acquisire anche i documenti relativi alla attività della società Training Service. Tale richiesta discende da quanto rappresentato nella memoria difensiva del deputato Genovese prodotta nella giornata di ieri, nella parte in cui afferma che tale ente, rimasto l’ultimo degli enti di formazione riconducibile alla sua sfera di interesse, non ha più avanzato richiesta di finanziamento pubblico e svolge solo attività formativa per bandi già assegnati negli anni scorsi.
  Precisa che tale richiesta non cela intenti dilatori ma solo l’esigenza di compiere approfondimenti necessari legati alla motivazione della reiterabilità della condotta criminosa per assumere una decisione delicata che, a suo parere, dovrebbe avvenire già nel corso della prossima settimana.

  Giulia GRILLO (M5S) reputa singolare che una siffatta richiesta di integrazione documentale giunga in prossimità della scadenza dei termini regolamentari entro cui la Giunta è chiamata a riferire all’Assemblea sui provvedimenti coercitivi della libertà personale riguardanti deputati. Ove si fosse rilevata tale necessità, sarebbe stato opportuno avanzare la richiesta in una fase precedente. Aggiunge, peraltro, che la richiesta riguarda atti concernenti la posizione processuale di soggetti diversi dal deputato e coinvolti in un procedimento formalmente separato, quindi irrilevanti ai fini dell’esame dell’organo.
  Si dichiara, quindi, contraria alla proposta del relatore.
  Invita, inoltre, la presidenza a valutare se, per il buon andamento dei lavori della Giunta, sia opportuno consentire al deputato Genovese di presentare, di volta in volta, nuove note difensive, ovvero se limitare tale facoltà.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, concorda con la collega Grillo in ordine all’opportunità di considerare ormai esercitata la facoltà del deputato Genovese di produrre proprie memorie difensive.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che l’approfondimento della notevole mole di documentazione trasmessa alla Giunta consenta di circoscrivere i punti su cui concentrare l’attenzione dell’organo. Assume, evidentemente, rilievo decisivo acquisire elementi di conoscenza sulle motivazioni a supporto della richiesta di custodia cautelare in carcere, basate sul pericolo di reiterazione delle condotte criminose. Condivide, quindi, la richiesta di integrazione documentale, che non costituisce certamente una manovra dilatoria, ma risponde all’esigenza di svolgere un’adeguata istruttoria prima di assumere le determinazioni conclusive, auspicabilmente entro i prossimi giorni.

  Sofia AMODDIO (PD), concordando con la collega Rossomando, qualifica la richiesta di acquisire questi documenti come un vero e proprio atto dovuto, alla luce delle affermazioni contenute nell’ordinanza, segnatamente nel paragrafo dedicato alla descrizione delle esigenze cautelari relativamente all’onorevole Genovese. Propone che in quest’occasione si verifichi anche l’avvenuta notifica degli atti di cui si chiede l’acquisizione, alcuni dei quali sono stati esibiti in Giunta dai deputati
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del MoVimento 5 Stelle, senza che probabilmente siano stati neanche portati a conoscenza dei diretti interessati.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, comprende lo spirito con il quale la collega Amoddio formula la sua proposta. Pur essendo personalmente persuaso che gli atti di cui si richiede l’acquisizione non siano né indispensabili né necessari per consentire alla Giunta di svolgere un’istruttoria completa, la presidenza deve dar corso ad una siffatta richiesta, ove condivisa dalla maggioranza, in quanto sicuramente rientra nella sfera di interesse della Giunta la conoscenza del loro contenuto. Non può, invece, dar corso alla richiesta avanzata dalla collega Amoddio in quanto non è funzionale alle decisioni di competenza di quest’organo accertare l’eventuale avvenuta notifica alle parti interessate.

  Gianfranco Giovanni CHIARELLI (FI-PdL), esprimendo una posizione favorevole alle proposte del relatore e dell’onorevole Leva, evidenzia il dovere di quest’organo di valutare ogni elemento utile ad assumere le deliberazioni di propria competenza, sulla base dei documenti prodotti dall’Autorità giudiziaria, dal diretto interessato, ovvero degli atti acquisiti formalmente dalla Giunta, e non certo di quelli esibiti ieri da alcuni colleghi, sulla cui provenienza sorgono interrogativi.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, pone, quindi, ai voti la proposta del relatore di richiedere all’Autorità giudiziaria competente tutte le pronunce giurisdizionali in materia di misure cautelari relative ai due tronconi del procedimento riguardante il deputato Genovese fin qui adottate, nonché la proposta del collega Leva di richiedere ogni documentazione, presente nel fascicolo processuale ed ulteriore rispetto a quella già inviata, relativa alla società Training Service.

  La Giunta approva con 12 voti favorevoli e 2 voti contrari.

  Sofia AMODDIO (PD) ribadisce l’opportunità di integrare la richiesta di documentazione con una specifica verifica sull’avvenuta notifica degli atti di cui si richiede copia.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, replica nuovamente nel senso di ritenere che tale richiesta esuli dal potere della Giunta di acquisire i soli elementi istruttori funzionali alla decisione di sua competenza.
  Alla luce della deliberazione testé assunta dalla Giunta, preso atto della necessità di richiedere alla Presidenza della Camera una proroga del termine entro cui riferire all’Assemblea, propone di formulare una richiesta di proroga per ulteriori trenta giorni.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) si domanda se non sia sufficiente una proroga del termine di soli quindici giorni.

  Antonio LEONE (NCD), relatore, osserva che appare plausibile ipotizzare che l’acquisizione dei documenti richiesti avvenga nei prossimi giorni. Pertanto, la Giunta dovrebbe essere nelle condizioni di deliberare entro termini più brevi di quelli indicati dal presidente.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda che la Giunta ha ritenuto indispensabile richiedere ulteriore documentazione all’Autorità giudiziaria e, pertanto, non avrebbe senso fissare un termine, non ulteriormente prorogabile, che potrebbe venire a scadenza prima dell’acquisizione di tali atti. Naturalmente, si impegna a convocare la Giunta non appena se ne verificheranno le condizioni, proprio al fine di concludere l’esame della domanda in titolo il prima possibile.

  Giulia GRILLO (M5S) esprime la propria contrarietà alla richiesta di proroga e chiede di assumere il formale impegno che
non saranno più avanzate richieste di integrazione degli atti a disposizione della Giunta.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, precisa che – anche ove fossero avanzate richieste in tal senso – non saranno accolte dalla presidenza.

  La Giunta approva la proposta del presidente di avanzare la richiesta alla Presidenza della Camera di proroga del termine per riferire all’Assemblea di ulteriori trenta giorni, con 9 voti favorevoli e 4 voti contrari.

  La seduta termina alle 11.05.

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