Il neo eletto sindaco di Messina, Cateno De Luca, con la fascia tricolore

Cambio di passo: oggi si vota. De Luca pronto a un passo indietro?

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Ci siamo: oggi alle 18.30 il Consiglio Comunale riporterà in Aula il Cambio di passo presentato da Cateno De Luca per decidere se e come modificarlo e, successivamente, se approvarlo. Dalla votazione di oggi potrebbe dipendere il futuro del Sindaco di Messina, che ha legato le sue eventuali dimissioni all’esito del dibattito, e della città dello Stretto. Cosa accadrà? Una cosa appare quasi certa: la maggioranza di 17 consiglieri richiesta dal primo cittadino, a oggi, non c’è.

I voti in favore della piattaforma politica Cambio di passo, proposta dal sindaco Cateno De Luca in apparente continuità con il Salva Messina, dichiarazioni dei consiglieri alla mano, non arrivano alla fatidica quota di 17. Anzi, a un primo calcolo ne sono ben al di sotto. In un video condiviso su Facebook il primo cittadino ha fatto il punto sulle dichiarazioni di voto esplicitate la scorsa settimana dai consiglieri. Secondo i suoi calcoli, i voti favorevoli sarebbero 11, i contrari 15, con un solo astenuto (il presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile che, da prassi, si astiene). Ma i consiglieri sono 32 e il Sindaco fa anche il conto degli indecisi, che sarebbero 5.

Vediamo nel dettaglio chi dovrebbe, in linea teorica, votare sì, e chi no:

  • 11 favorevoli: Biagio Bonfiglio, Nello Pergolizzi, Massimo Rizzo e Libero Gioveni dei gruppi Libera Me e PD; Francesco Cipolla e Serena Giannetto, ex Movimento 5 Stelle; Giovanni Caruso, Nicoletta D’Angelo, Pierluigi Parisi, Salvatore Serra, Ugo Zante del centrodestra;
  • 15 contrari: Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco e Paolo Mangano del M5S; Felice Calabrò, Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Alessandro Russo dei gruppi Pd e Libera Me, Giovanna Crifò, Giandomenico La Fauci, Francesco Pagano, Salvatore Sorbello, Benedetto Vaccarino della frangia legata a Luigi Genovese; Dino Bramanti e Giovanni Scavello della Lega;
  • 5 indecisi: Alessandro De Leo di +Europa; Giuseppe Schepis del M5S; Nino Interdonato, Piero La Tona e Daria Rotolo.

I conti quindi sono stati fatti e la situazione attualmente sembra essere nelle mani degli indecisi. Se lo strappo tra Sicilia Futura e il Sindaco si sarà ricucito, De Luca potrà contare sul loro voto (come, d’altronde, ha sempre fatto). Giuseppe Schepis, assente giustificato all’ultima Seduta per motivi di salute, non ha ancora dato cenni né in una direzione né nell’altra; mentre Alessandro De Leo potrebbe alla fine votare favorevolmente alla proposta del Sindaco se questi attuerà alcune modifiche alla delibera.

Ma anche se tutti e 5 gli indecisi dovessero votare favorevolmente, questo non garantirebbe la maggioranza di 17 consiglieri richiesta dal sindaco Cateno De Luca per continuare il suo mandato. A far pendere l’ago della bilancia, a questo punto, potrebbe essere solo il presidente del Consiglio Claudio Cardile, salvo ripensamenti da parte di qualcuno attualmente schierato tra le file dei contrari. Ripensamenti che potrebbero arrivare, e ribaltare le carte in tavola, una volta approvati gli emendamenti che i vari gruppi consiliari avevano in mente di presentare.

Cambio di passo o Salva Cateno?

Il Cambio di passo presentato da Cateno De Luca aveva una struttura ben precisa che potrebbe venire smontata oggi, dalle richieste di modifica che presenteranno i consiglieri. Gli emendamenti che verranno presentati stasera potrebbero trasformare in maniera sostanziale la delibera presentata dal Sindaco. Innanzitutto potrebbe cadere definitivamente la “Cabina di Regia”, che presupporrebbe la condivisione di un programma politico (e non solo amministrativo) tra Giunta e Consiglio, e potrebbero cadere anche diverse delle modifiche richieste da De Luca al Regolamento del Consiglio Comunale.

Insomma, il Cambio di passo che uscirà stasera dalle pareti dell’Aula consiliare potrebbe avere un aspetto completamente diverso da quello presentato dal suo ideatore. Non resta che capire quanto De Luca sia pronto a modificare la sua delibera, anche per la volontà di portare avanti il proprio mandato. D’altronde, l’ha ribadito lui stesso in una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche al riguardo: lui non vuole dimettersi. Come a dire, in soldoni “potrei essere costretto, ma non voglio”.

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