Atm. Croce firma la delibera per più di 1mln destinato al saldo debiti dell’azienda. I sindacati: «Non siamo soddisfatti»

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atmQuesta mattina si sono incontrati il Commissario Croce e i sindacati Or.S.A., Ugl e Cub. Croce ha posto  la firma della delibera del dodicesimo di gennaio, che trasferisce 1,9 milioni di euro, a cui il Commissario si è detto disponibile ad aggiungere un milione, per saldare parte dei debiti della ditta Ventura. Questo gesto non ha però del tutto rincuorato i sindacati: «Non possiamo dirci certo soddisfatti — commentano Michele Barresi, Carmelo Altadonna e Francesco Urdì, responsabili di Orsa, Ugl e Cub — perché riteniamo ci siano le condizioni per procedere al saldo di tutte le spettanze arretrate del 2012 ferme al 50% di ottobre». «Così facendo — continuano i sindacalisti — i dipendenti percepirebbero la miseria di un solo stipendio e non prima del 20 gennaio, mentre un trattamento ben diverso è stato riservato ai lavoratori delle altre partecipate. Questo è inaccettabile». «Chiederemo l’intervento del Prefetto — continuano Barresi, Altadonna e Urdì — perché si ripete, ogni qual volta si tratta di Atm, un anomalo cortocircuito di informazioni tra le stanze di palazzo Zanca, che lascia intravedere la non volontà a risolvere il problema degli stipendi e procrastina nel tempo le necessarie azioni per la trasformazione ed il rilancio dell’azienda». «Abbiamo avuto conferma dal Commissario — aggiungono i sindacati — dell’inadeguatezza del piano industriale presentato da Innobic lo scorso mese di agosto e che si sta studiando per una nuova stesura, e questo conferma quanto denunciato da questo sindacato sulle gravi colpe e omissioni che la vecchia amministrazione ha sul disastro Atm». «Non è più pensabile tergiversare — concludono Barresi Altadonna e Urdì —. Chiederemo al Prefetto di porre in essere quel tavolo istituzionale più volte richiesto con la presenza del nuovo assessore regionale ai trasporti per iniziare un percorso virtuoso che rilanci l’Atm e il servizio pubblico di trasporto cittadino».

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