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Area dello Stretto. Bisignano: “Messina e Reggio insieme sotto un’unica regia

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bisignano michele“Non un’opzione facoltativa, bensì una scelta obbligata”. Così, Michele Bisignano, delegato dal presidente della Provincia di Reggio Calabria per l’Area dello Stretto e i rapporti con le realtà istituzionali e territoriali messinesi, descrive in una nota la necessità di istituzionalizzare e rendere più solida la collaborazione tra gli enti di Messina e Reggio Calabria, al fine di ottenere i finanziamenti comunitari capaci di risollevare le sorti socio-economiche dei due territori.
“Si è conclusa – afferma – la tre giorni di incontri, svoltisi a Reggio Calabria tra i rappresentanti di 16 aree territoriali di enti intermedi italiani ed europei facenti parte della rete degli Stretti europei, alla quale, grazie all’intermediazione istituzionale della Provincia di Reggio, parteciperà anche il Comune di Messina. Durante gli incontri, oltre ad essere analizzati aspetti tematici specifici sui collegamenti tra costa ed entroterra, è stata evidenziata la valenza strategica che nell’ambito di tale rete assume l’Area dello Stretto di Messina”. Un progetto, racconta, che – a fronte delle iniziative assunte in altre realtà territoriali siciliane, con la costituzione e l’ufficializzazione fatta alla presenza del capo dello Stato del distretto Sicilia Orientale Sudest, che vede insieme le province di Catania, Siracusa e Ragusa, e del riordino delle Province regionali che porterà a una frammentazione del territorio messinese – “non è più un’opzione ma una scelta obbligata. Puntando, al di là dei farraginosi iter istituzionali e dei lunghi percorsi politico-amministrativi, a identificare l’Area dello Stretto soprattutto come un’area integrata di sistemi territoriali che si può concretizzare utilizzando anche occasioni importanti come la rete Esi, che consente non solo accordi interregionali ma anche transnazionali e che punta ad ottenere dei fondi comunitari specifici per i territori dei distretti”.
Per l’ex assessore provinciale alla Pianificazione strategica “è tempo quindi di passare dai propositi e dai proclami alla fase operativa, individuando i meccanismi che consentono, con il coinvolgimento delle realtà sociali e produttive, l’elaborazione di un progetto strategico strettamente collegato all’utilizzo dei fondi Pon per le città metropolitane e dei fondi comunitari 2014-2020 per le cosiddette aree vaste, in cui rientra a pieno titolo, per la propria specificità, l’Area dello Stretto. Ciò a partire dalla costituzione di una cabina di regia “unica” e di un unico tavolo istituzionale tecnico-scientifico previsto per la progettazione della rete Esi, in modo da fare sistema non in maniera episodica ma istituzionalizzata in maniera organica e produttiva”.

Contattato telefonicamente, Bisignano specifica che «la rete Esi, che è poi la rete degli Stretti europei, prevede un protocollo d’intesa siglato tra enti equivalenti alle nostre Province. L’ho sottoscritto personalmente lo scorso maggio per la Provincia di Messina. Giuseppe Raffa ha fatto lo stesso per conto di quella di Reggio».
Proprio in virtù dell’importanza strategica del protocollo, l’ex amministratore di palazzo dei Leoni si meraviglia di come il commissario straordinario, Filippo Romano, non abbia dato seguito alla cosa: «In maniera incomprensibile, il commissario ha comunicato di non potere partecipare a causa dell’assenza di fondi. L’adesione però non è onerosa. La rete Esi è un tentativo di fare ottenere ad aree transnazionali come il canale della Manica, le Bocche di Bonifacio, fondi destinati non solo ad aree vaste ma anche a territori con queste specificità».
Per la costituzione di un’Area dello Stretto intesa come Città metropolitana, Bisignano invece prevede tempi lunghissimi, poiché è necessario «un accordo tra le Regioni Sicilia e Calabria con la sovrintendenza del Governo nazionale, ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione, così come modificato dalla riforma del titolo quinto, che consente accordi interregionali. La procedura, tuttavia, è molto lunga. Piuttosto, per Area dello Stretto, io intendo due sistemi territoriali che cominciano a integrarsi su fatti concreti come la rete Esi. Un progetto comune per avere fondi pure per le Città metropolitane».

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