Accorpamento Autorità Portuale. Lauricella: “Messina insieme a Catania e Augusta”

Pubblicato il alle

3' min di lettura

“Sì alla sinergia e alla cooperazione con le altre realtà portuali, no all’accorpamento con il porto di Gioia Tauro, ma favorevoli ad una diversa previsione di integrazione con i porti siciliani di Catania ed Augusta”, questo scrive il deputato Pd, Giuseppe Lauricella sul recente accorpamento dell’Autorità Portuale di Messina con quella di Gioia Tauro.

“La riforma dei porti – spiega Lauricella in una nota – porterebbe ad effetti negativi e pesantissimi alla già disastrata economia del territorio messinese. Giuseppe Lauricella ed i circoli “Umanesimo e Riformismo” invitano il governo a rivedere le scelte in ordine a quanto previsto nel nuovo Piano strategico Nazionale della Portualità e della Logistica. L’Autorità Portuale di Messina – continua il Deputato – ha un bilancio in attivo e l’annessione negherebbe ogni opportunità di governo efficiente delle aree portuali e non agevolerebbe i progetti di sviluppo futuri”.

“Il porto per la città di Messina è una risorsa – afferma l’esponente Pd -. Mantenere la sua autonomia vuol dire garantire futuri investimenti. Il nostro obiettivo è dare un segnale e mobilitare l’opinione pubblica su un problema che coinvolgerebbe tutta la città e tutta l’economia cittadina”.

“Non siamo contrari – continua Lauricella -, secondo le indicazioni del governo, a concentrare tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle attuali Autorità portuali. Non condividiamo la scelta di unificare l’Autorità Portuale di Messina ad un territorio regolamentato con uno statuto regionale differente che non riveste i caratteri dell’autonomia come quello siciliano, rischiando di creare un pasticcio di norme”.

E il deputato Lauricella ha una soluzione: “Siamo per l’accorpamento con Catania e Augusta (con Messina sede dell’Autorità Portuale Integrata). Siamo, al contrario, fermamente convinti che secondo la visione globale delle economie del transhipment si debba guardare alla realizzazione di quella piattaforma logistica mediterranea naturale rappresentata dal territorio siciliano”.

“Oggi la maggiore esigenza di supporto logistico deriva da territori –spiega- ove i gruppi internazionali e nazionali hanno delocalizzato tutte le imprese manifatturiere, ossia il sud-est europeo ed i paesi rivieraschi del Mediterraneo. Facciamo riferimento al porto di Costanza in Romania, maggiore punto di snodo del manufatto, verso i porti del nord Europa”.

“Il porto di Messina si presta benissimo ad un collegamento stabile con lo stesso. Inoltre – aggiunge -, nazioni come Tunisia, Algeria, Marocco, ed Egitto, alla luce del potenziamento del canale di Suez, diventeranno dei player importanti nel prossimo ventennio in materia di interscambio”.

“Dunque, bisogna investire sulla dotazione infrastrutturale – scrive il deputato Pd – , sulla capacità di movimentazione sui collegamenti dell’ultimo miglio con le aree di retroporto ed interporti, su una maggiore offerta tecnologica come il preclearning, ossia la spedizione del manifesto di carico nave prima ancora dell’approdo della stessa al fine di velocizzare le operazioni di sbarco in porto riducendo i tempi morti di sdoganamento merci, migliorare i servizi in porto”.

“Tutto ciò – conclude Lauricella – al fine di realizzare una vera piattaforma logistica integrata del territorio siciliano, equidistante ed al centro dell’Area mediterranea”.

(341)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.