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A Messina i “big” del Pd per De Domenico. Malpezzi: «Siamo accanto ai sindaci che non scappano»

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A Messina i senatori del Pd Simona Malpezzi e Alessandro Alfieri, in città per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative Franco De Domenico. L’occasione è stata anche quella di un incontro con le parti sociali, i sindacati cittadini Cgil, Cisl e Uil. Tanti i temi sul piatto, primo tra tutti quello del PNRR, ma anche la scuola, i collegamenti sullo Stretto, i servizi e, naturalmente, il lavoro. Non sono mancate, da più parti, le frecciatine contro la passata amministrazione e in particolare l’ex sindaco Cateno De Luca.

Il primo a prendere la parola è stato il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Messina, Franco De Domenico: «Volevo solo ringraziare gli amici che sono venuti qui a far capire che non siamo soli e possiamo contare su un gruppo dirigente che guarda a Messina con un interesse particolare. Quello che è stato costruito in questa campagna elettorale ha una rilevanza che va al di là del nostro territorio. Quella di oggi sarà una chiacchierata informale di ascolto. L’ascolto del territorio è da sempre un valore per il partito democratico. La mia politica si basa su questo. Continuiamo su questa strada. Se sappiamo ascoltare, sapremo dare le giuste risposte».

alessandro alfieriIl senatore Alessandro Alfieri, Segreterio della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama ha sottolineato come a Messina in passato ci sia stata una difficoltà nel saper spendere bene le risorse a disposizione: «Noi abbiamo una grandissima occasione, che è il PNRR. Bisogna saperli spendere. Questi soldi arrivano da una trattativa serrata che non è stata per niente facile. Se fosse stato per Salvini, che ha espresso in passato in maniera chiara il suo pensiero per la Sicilia in passato, oggi sostenitore di De Luca, noi saremmo stati isolati nel 2019. Pensava di recuperare risorse con gli insulti».

Più nello specifico sul PNRR e le risorse che dovrebbero arrivare al Sud ha aggiunto: «Abbiamo messo delle clausole, il 40% delle risorse che devono arrivare al Sud, il tema di genere, lo stanziamento per le infrastrutture. Servono servizi, servono infrastrutture. Dobbiamo sfruttare le risorse del territorio. Sono di origini siciliane, amo questa terra e mi arrabbio quando non vedo sfruttate queste possibilità. Il limite delle esperienze come quelle di De Luca è che non hanno alleanze, sono soli. Noi siamo qui a dimostrare che siamo una squadra. Noi, che rappresentiamo il Partito Democratico al Senato, siamo qui per dire che ci siamo. Se serve un supporto, noi ci siamo».

Le istanze delle parti sociali: la parola ai sindacati

Punto di partenza dell’incontro sono state le istanze delle parti sociali, rappresentate dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Cosa hanno chiesto? Più attenzione per Messina nell’ambito del PNRR e non solo, uno sforzo concreto per la riduzione del gap tra Nord e Sud, più servizi, collegamenti e trasporti efficienti sullo Stretto. Po ancora una “cura” per dare lavoro, infrastrutture, risorse per la scuola e la cultura.

giovann mastroeni cgilIl primo a intervenire è stato Giovanni Mastroeni (Cgil): «In Sicilia e a Messina non c’è stato nessun confronto. C’è una fragilità progettuale che rischia che uno strumento come il PNRR che dovrebbe ridurre il gap con il Sud, porti avanti il Nord e lasci indietro noi. La realtà messinese è una realtà Metropolitana, il sindaco sarà anche il sindaco della Città Metropolitana. Questa provincia ha 108 comuni. Abbiamo bisogno di un sindaco metropolitano che opera, e che non l’ha fatto precedentemente. De Luca è andato in provincia solo per campagna elettorale. Sui vari assi di intervento è mancato un minimo di confronto sul PNRR per le dimissioni di De Luca. Il lavoro per noi viene al primo posto, l’asse della transizione ecologica è importante. Abbiamo un tessuto industriale importante nella zona di Milazzo. Sapete che la crisi energetica sta determinando una rivisitazione rispetto alle tempistiche, vi chiediamo una forte attenzione. La provincia di Messina non può fare a meno della zona industriale. È importante l’elemento della coesione e dell’inclusione. C’è tutta la parte che riguarda la cultura e la scuola. Rischiamo di perdere forse l’ultimo treno per agganciare questa provincia».

alibrandi cisl

A lui è seguito Antonino Alibrandi (Cisl): «È fondamentale la rete, soprattutto con i livelli regionali e razionali. Le risorse devono servire a riqualificare e rendere attrattiva la provincia e la città di Messina. Abbiamo bisogno di mettere a terra subito le risorse del PNRR. Dobbiamo accelerare sui tempi della riforma della pubblica amministrazione. Dobbiamo essere coesi. Se il PNRR nasce per dare aiuti dopo l’emergenza pandemica e vengono dati perché servono a recuperare il gap tra sud e Nord, queste somme non possono essere date in competizione col Nord. Le risorse per il sud vanno date a cassetto. Che vuol dire? Che se io Sud avanzo un progetto e questo viene bocciato, ci debba essere data la possibilità di correggerla. Dobbiamo lavorare tutti insieme per smantellare la rassegnazione culturale che c’è in questa città. Questa è una delle cose più deleterie. Chiedo un dialogo col governo centrale per ottenere le risorse. Abbiamo bisogno di essere collegati con l’Italia e con l’Europa. Un collegamento stabile, per me il Ponte, ci serve».

michele barresi uilE infine, Michele Barresi (Uil) : «Ringrazio perché dopo anni di chiusura abbiamo un dialogo. Quel tratto di mare che abbiamo davanti porta lavoro. Le chiacchiere sul Ponte hanno portato a Messina un gap strutturale di decenni. Non si è fatto nulla in attesa di quel ponte. Noi in quel tratto di mare non abbiamo servizi. C’è un gap di progetti. Manca il raddoppio della Messina-Palermo, e quella tratta per noi è la tratta più importante. Alla Sicilia l’insularità costa 6 miliardi l’anno. Il gap è nei trasporti. Questa è la porta della Sicilia, ma noi ce l’abbiamo socchiusa. È mancata in questi anni l’interlocuzione, soprattutto con Ferrovie dello Stato. Si gioca il futuro di questa Regione su quel tratto di mare. Dobbiamo invertire la tendenza e oltre ai fondi del PNRR dobbiamo recuperare i servizi per i cittadini. Noi oltre le 22.30 non possiamo andare oltre lo Stretto, stiamo parlando di un servizio pubblico. Sono 10mila i passeggeri pendolari, studenti e lavoratori, che attraversano lo Stretto. Occorre calmierare le tariffe. Qui si lede il diritto alla mobilità, si lede il diritto allo studio».

Malpezzi: «Siamo accanto ai sindaci, ai sindaci che non rinunciano, che non scappano»

simona flavia malpezziA rispondere agli interventi dei sindacalisti è stata la senatrice Simona Malpezzi, che ha sottolineato il valore dell’unità di fronte a una sfida come quella delle progettazioni per il PNRR: «Non ci si salva da soli. Siamo in giro in tutta Italia ma non solo per la campagna elettorale. Riteniamo che questa vicinanza debba esserci sempre. C’è la gioia di essere qui oggi, perché crediamo nel progetto, ma stiamo andando anche dove non si vota, perché dobbiamo dare attenzione alle città, alla fatica che stanno facendo i sindaci. Siamo accanto ai sindaci, ai sindaci che – scusate – non scappano, ma che rimangono, soprattutto quando ci sono sfide importanti. Portiamo avanti un progetto nuovo di Europa. Noi come partito democratico siamo in prima linea».

Per quel che riguarda le sfide della transizione ecologica e di quella digitale: «Si progetta insieme, perché i grandi cambiamenti hanno bisogno di essere accompagnati. La sfida della transizione ecologica va affrontata senza lasciare indietro nessuno. C’è un tema che a me sta particolarmente a cuore. Quando si Parla di PNRR si parla anche di tantissimi posti di lavoro, ma occorrono figure con precise competenze e professionalità. E noi le dobbiamo formare queste progfessionalità. È una sfida che riguarda il mondo dell’istruzione, della scuola e della formazione. Dobbiamo parlare una lingua diversa per rendere i nostri ragazzi competitivi, renderli in grado di raccogliere la sfida che raccolgono anche i loro coetanei.

«Per Messina tra la gente – ha concluso citando lo slogan di Franco De Domenico – significa mettere al primo posto la persona, il bene comune, che è il bene di tutti».

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