Zona falcata, Cantali: “Prima di tutto si pensi alla bonifica”

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Mentre deputati, consiglieri e istituzioni illustravano in conferenza stampa la zona falcata che sarà, in Aula consiliare si svolgeva la seduta della VII Commissione . Due lavori distinti, ma con uno stesso ordine del giorno: il futuro della Falce. Ad illustrare i dettagli del Patto stipulato a Palermo, ai membri dell’organo consiliare, è stato l’assessore alle Politiche del Mare Sebastiano Pino.

Nelle ultime ore, l’accordo raggiunto alla Regione  è stato salutato con entusiasmo dalle stesse istituzioni che lo hanno sottoscritto. Ma il consigliere Carlo Cantali, a margine della seduta consiliare da lui presieduta, preferisce rimanere con i piedi per terra, sottolineando le vera priorità prima di affrontare qualsiasi discorso legato al riutilizzo dell’area. “Dopo aver analizzato i vari contenziosi giudiziari tutt’ora esistenti, occorrerà intervenire per bonificare l’area e successivamente si potrà  parlare di progetti e infrastrutture. Attualmente – precisa Cantali – la zona è altamente inquinata e i tecnici devono individuare gli interventi da effettuare in tal senso. La salute dei cittadini va tutelata, non bisogna abbassare la guardia su un problema serio provocato da decenni di attività industrali”.

Gli interventi di bonifica, così come assicurato dalla stessa Autorità portuale, sono già stati messi in scaletta nel cronoprogramma stilato dopo la stipula del Patto per la Falce. Bisognerà ancora capire quanto tali operazioni andranno ad incidere economicamente e se i fondi finora stanziati (30 milioni di euro) potranno servire anche a risanare l’area.

 

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