L’Udc volta le spalle ad Accorinti. Torna l’ipotesi sfiducia

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La seduta del Consiglio comunale di ieri, dedicata all’approvazione del consuntivo 2014, ha registrato l’assenza dell’intero gruppo consiliare Udc. Una mossa politica ben ponderata, attuata dopo l’incontro con il leader Giampiero D’Alia, servito per tracciare la nuova linea del partito rappresentato dal capogruppo Mario Rizzo. I centristi sono rimasti a casa, delegando agli altri colleghi l’onere di votare un bilancio presentato in super ritardo dalla Giunta. L’Aula ha espresso voto favorevole “per il bene della città”, ma anche per non andare a casa lasciando campo libero ad Accorinti e soci negli ultimi due anni di legislatura.

Ma tra amministrazione e Udc si è ormai arrivati al divorzio. “Sarebbe stato incoerente votare il bilancio – spiega Mariella Perrone – per noi l’amministrazione ha finito. Qualcuno in passato ci ha accusato di essere la stampella di Accorinti, stavolta abbiamo lasciato questa etichetta ad altri. Il messaggio dell’Udc è chiaro, sarà questa la nostra linea nei confronti di un governo che ci ha deluso”.

L’assenza di ieri potrebbe essere vista come il primo passo verso una nuova strada che porti alla sfiducia. L’impressione è che l’Aula, assorbito il nuovo assetto politico, ritrovi la giusta compattezza per preparare una nuova controffensiva nei confronti di un’amministrazione distanziata sempre più da una frattura  che appare ormai insanabile.

Andrea Castorina

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