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2007-2013: scatta l’operazione verità dei consiglieri su tutte le spese di Ato3 e Messinambiente

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consiglio comunaleL’operazione verità sui conti di Ato3 rifiuti e sulla Messinambiente è cominciata. Oggi in commissione Bilancio, presieduta dal consigliere comunale dell’Udc Franco Mondello, è giunta la corposa documentazione (centinaia e centinaia di pagine) sulle spese dal 2007 a oggi effettuate dall’Ambito territoriale ottimane corredato dai Piani Industriali e da tutto quanto finanziato dal Comune e svolto negli ultimi sei anni. Sotto osservazione le gestione dell’amministrazione di Salvatore La Macchia sotto la presidenza di Franco Barresi e quella di Antonio Ruggeri prima da amministratore e poi da commissario liquidatore e ancora quella di Michele Trimboli sempre da commissario liquidatore. Restano fuori i conti della gestione di Luciano Taranto sotto la presidenza di Pietro Grasso.

Gli esponenti politici, prima che l’amministrazione dia all’aula il nuovo Piano di rientro del debito comunale con l’Ato3 (di oltre 20 milioni di euro) potrà verificare cosa e quanto sia stato speso per il ciclo integrato dei rifiuti, gli affidamenti alle cooperative, le consulenze e tutte le altre spese dell’ente di via Cavalieri della Stella. La documentazione è stata trasmessa dal dirigente del dipartimento Rapporti con le Società partecipate, Antonio Cama che è attualmente Ragioniere generale di Palazzo Zanca, dopo la richiesta del presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile seguita alla seduta del 22 agosto con gli atti relativi ai debiti fuori bilancio di Messinambiente e Ato3. Gli atti sono stati inviati anche all’assessore al Bilancio Guido Signorino.

Per il contenzioso generale tra Messinambiente e Ato3, il commissario della Messinambiente Armando Di Maria e il direttore tecnico Antonino Miloro hanno consegnato agli esponenti politici una relazione sui rapporti finanziari con l’Ato3. Il commissario dell’Ato3, Trimboli, replicherà a breve con una sua relazione. Di Maria e Miloro segnalano ad esempio “il non rispetto dell’Ato dell’obbligo di garantire l’equilibrio economico-finanziario dei conti del soggetto affidatatorio del servizio e la conseguente pesante situazione economica e finanziaria di Messinambiente che si è aggravata nel tempo e che non affrontata dalla proprietà (ovvero dal Comune di Messina) così come più volte richiesto, ha comportato la messa in liquidazione della Messinambiente”.

Di Maria e Miloro hanno indicato convenzioni, lodi arbitrali e transazioni insieme al regolamento comunale per la disciplina dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani per capire come la società, oggi a totale partecipazione comunale, sia giunta al baratro finanziario. Tra i passaggi quello che dal 2008, con la chiusura della discarica di Portella Arena, Messina non ha più in città un sito dove scaricare i solidi urbani. Secondo quanto descritto da Di Maria e Miloro i problemi nacquero quando la prima perizia di finanziamento, prima di competenza comunale, siamo nel 2005, venne sottoposta per legge all’Ato3 e non più al Comune portando la spesa da 30 milioni di euro l’anno per i servizi della Spa a circa 26 milioni i fondi. Con la perizia del 2006 il compenso annuo alla Messinambiente scese a 24,5 milioni, poi ridotto a 19,7 milioni e infine assestato a 21,720 milioni. Anche le perizie 2007 e 2008 vennero contestate all’Ato3 dalla Messinambiente. I compensi furono drasticamente ridotti a 23,7 milioni di euro. Per il 2010 e il 2011 la perizia indicò fondi pari a 25,3 milioni. Nel febbraio 2012 l’assemblea dei soci, sindaco Buzzanca, delibera la messa in liquidazione della Messinambiente. L’ente di Di Maria contesta pure le competenze dell’Ato3 come l’aver preso anche gli affidamenti delle attività legate alla gestione dei servizi che sarebbero dovuti restare in capo al Comune secondo l’articolo 113 del decreto legislativo 267 del 2000.

Di Maria e Miloro hanno inoltrato pure il bilancio intermedio di liquidazione della Messinambiente al 31 dicembre 2012 che ancora non approvato dall’assemblea dei soci rileva un perdita di esercizio di 16.601.490 euro.

Infine oggi il presidente della commissione Bilancio Mondello ha richiesto all’assessore Guido Signorino il resoconto del conto consuntivo 2012 prima che il testo venga in aula per le valutazioni e la votazione. @Acaffo

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