Il professore Robert Gallo, immunologo e virologo statunitense, è stato insignito, oggi, nell’Aula Magna dell’Ateneo, del “Premio Speciale Uberto Bonino”. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato all’illustre ospite dal dottor Lino Morgante, consigliere di amministrazione della Fondazione Bonino Pulejo e dal Rettore, professor Pietro Navarra, per “il notevole contributo dato alla ricerca sulle proteine virali e sui retrovirus”.
Nel corso della cerimonia, svoltasi nell’Aula Magna e organizzata dalla “Fondazione Bonino Pulejo” e dal nostro Ateneo, il professore Gallo, direttore dell’Istituto di Virologia Umana dell’Università del Maryland, noto soprattutto per aver scoperto nel 1983 il virus HIV di tipo 1, ha tenuto una conferenza su “A journey with blood cells and viruses”, un tema di particolare attualità, vista la grande rilevanza in questo momento delle notizie relative alla diffusione del virus Ebola.
“La pericolosità di un virus ─ ha detto il professore Gallo ─ dipende da quello che si intende, se ci si riferisce alla facilità di trasmissione ne esistono molti più pericolosi di Ebola, ma se si pensa alla capacità di uccidere il paziente infetto, allora al momento non esistono virus più pericolosi di questo, certamente lo sarebbe ancora di più se si potesse trasmettere per via aerea”.
“L’ Hiv ed Ebola – ha continuato il virologo- hanno in comune che sono tutti e due provenienti dall’Africa e che sono due virus ma la differenza sta nel fatto che negli anni scorsi dell’HIV non sapevamo nulla, era un virus completamente sconosciuto mentre di Ebola si sa tutto e si può approntare qualunque test e qualunque terapia perchè ne conosciamo ogni singola parte”.
Alla Conferenza sono intervenuti, inoltre, Guido Ferlazzo, ordinario di Patologia Generale, che ha moderato l’incontro, Arnaldo Caruso, ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica all’Università di Brescia, che si è soffermato sulla carriera del professor Gallo e sulle ricerche relative ai virus e Letterio Bonina, Ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica, che ha voluto ricordare l’antico legame con il professor Gallo , conosciuto sin dal 1978, quando grazie ad una borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione Bonino Pulejo potè recarsi negli Stati Uniti per approfondire i suoi studi.
(83)