Sulla scia delle proposte dell’Amministrazione comunale di istituire delle aree pedonali permanenti in città, anche i ragazzi dell’Associazione universitaria “Unidea” lanciano l’idea di un’isola pedonale per gli studenti e scrivono all’assessore Gaetano Cacciola.
Ecco il testo:
«Gent.mo Assessore Gaetano Cacciola, vorremmo complimentarci con lei per l’impegno e la volontà che la sta spingendo a migliorare la nostra città e per l’idea innovativa e anche molto coraggiosa delle isole pedonali permanenti. Crediamo che sia una buona idea e ci compiacciamo del fatto che finalmente si presti più attenzione alla vivibilità di Messina, ai suoi spazi verdi, alla possibilità dei cittadini di passeggiare per le vie del centro tutti i giorni dell’anno.
È un’idea coraggiosa, forse anche rischiosa, perché potrebbe implicare molte difficoltà in una città che da sempre è abituata a circolare per le strade in macchina e dove per questo è molto complicato abituarsi e far abituare i cittadini a utilizzare mezzi pubblici o altri veicoli “alternativi” come le biciclette. Ma dopotutto prima o poi da qualcosa si deve iniziare!
Il 24 Ottobre scorso, all’evento da noi organizzato “Università è partecipazione”, abbiamo trovato un momento di dialogo con gli studenti del nostro Ateneo e presentato alcune iniziative che ci proponevamo di fare per quest’anno. Tra queste c’era un progetto di isola pedonale da presentare all’Amministrazione comunale, quindi, come può vedere, siamo due volte compiaciuti delle iniziative che sta portando avanti il comune.
Il nostro progetto è sicuramente più umile rispetto a quello presentato da lei, ma noi ci crediamo e crediamo che sia una buona idea per rendere più vivibile Messina e per dare spazi a noi studenti e per questo abbiamo deciso di presentarglielo.
Come potrà vedere meglio dalle immagini che le alleghiamo nel messaggio, il nostro progetto è questo: un’isola pedonale nella corsia parallela alla via Tommaso Cannizzaro all’altezza di piazza Salvatore Pugliatti, quindi del Rettorato e della facoltà di Giurisprudenza.
Crediamo che l’eventuale chiusura di questa via, che se verrà mai attuata potrà in futuro anche evolversi in un’unica grande piazza Salvatore Pugliatti, non solo non influisca negativamente sul traffico dei mezzi, essendo solo una corsia secondaria della più grande via Tommaso Cannizzaro, ma anche che possa influire positivamente nella vita dei messinesi, trattandosi infatti di una zona molto trafficata di pedoni ad ogni ora del giorno ed in particolare di studenti e che possa anche abbellire e rivalorizzare in maniera decisiva la facciata principale della nostra università.
Siamo stanchi di una città fatta a misura di macchina, vogliamo una città che sia a misura di uomo, di studente, di bambino. Una città che non abbia nulla da invidiare alle grandi città europee e che attraverso questi grandi spazi possa incentivare ancora di più il turismo e valorizzare la bellezza della nostra terre, il verde pubblico e non l’asfalto delle strade che riduce i marciapiedi a poco più di due metri.
Siamo consapevoli delle difficoltà di questa proposta, come delle difficoltà che incontra anche la proposta di isola pedonale permanente che ha fatto l’amministrazione comunale, come per esempio i problemi della viabilità e dei parcheggi.
Riteniamo che la nostra proposta però incontri solo uno di questi problemi, cioè i parcheggi, perché come abbiamo già accennato sopra non crediamo che la viabilità ne risentirebbe sensibilmente.
Però crediamo che spetti a ogni rappresentante dei cittadini e ad ogni amministratore fare un bilanciamento di interessi, tra quello di alcuni a trovare agevolmente un parcheggio al centro e quello della collettività ad avere uno spazio per vivere al meglio la nostra Messina.
Forse questa proposta non inciderà sull’aspetto economico di questa città, non interessando infatti molte attività commerciali in zona, ma ci permettiamo di suggerirle come la nostra proposta possa in verità dimostrarsi un investimento a lungo termine: una grande piazza dove le nuove generazioni possano trovare un momento di incontro con i coetanei e il resto della cittadinanza e crescere e diventare un giorno una classe dirigente consapevole e responsabile, nella migliore tradizione dell’agorà che la storia ci ha insegnato.
Speriamo che lei prenda in considerazione la nostra proposta e che magari ci dia l’opportunità di stabilire un incontro per dialogare di persona e per discutere della nostra proposta».
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