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Statuto Ateneo: il Ministero approva le proposte di modifica. I dipartimenti passano da 21 a12

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unimeParere positivo del Ministero alle proposte di modifica dello Statuto dell’Ateneo. Il documento, sottoposto al vaglio del Miur lo scorso ottobre dopo l’approvazione dal Senato Accademico (con il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione), ha ricevuto solo alcune osservazioni marginali.

È stato sostanzialmente condiviso, quindi, l’impianto preparato – in piena sinergia con il rettore Pietro Navarra – dal gruppo di lavoro composto dal professor Antonio Saitta, pro-rettore alla Legalità, alla Trasparenza e ai Procedimenti amministrativi e dal professor Giovanni Moschella, componente il Senato accademico e direttore del Dipartimento Disgesi, con l’ausilio dell’Area Organi Collegiali, Servizi Amministrativi e documentali nella Direzione generale.

«Si tratta di rilievi minimi – spiegano Antonio Saitta e Giovanni Moschella – che riguardano soprattutto i termini di alcuni mandati elettorali, da calcolare dal momento della proclamazione e non dall’inizio dell’anno accademico come avevamo proposto. Il dato più importante, però, è che hanno avuto via libera le modifiche principali. Prime tra tutte la riduzione del numero dei Dipartimenti (da 21 a 12) che permetterà ad ogni Direttore di fare parte del Senato Accademico e l’elezione diretta dei componenti interni del Consiglio di Amministrazione. È stata pienamente accolta, poi, l’estensione del diritto di voto per l’elezione del Rettore e dei direttori di Dipartimento a tutti gli studenti, i dottorandi, gli assegnisti e gli specializzandi (e non più solo ai loro rappresentanti), con voto ponderato. Sotto un profilo giuridico, quindi, il lavoro svolto ha avuto un riscontro decisamente positivo. Per questo non possiamo che essere soddisfatti».

Soddisfazione è stata espressa anche dal Rettore, il quale si è congratulato per quanto fatto dal gruppo di lavoro, dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione che hanno fornito una proficua collaborazione e dagli uffici amministrativi coinvolti, chiamati a recepire i suggerimenti arrivati dall’intera comunità accademica, attraverso una serie di consultazioni iniziate lo scorso gennaio. Dopo gli adeguamenti alle osservazioni ministeriali, il documento sarà nuovamente inviato al Miur per la definitiva approvazione. Si potrà poi procedere secondo le scadenze previste, rispettando il timing per l’accorpamento dei dipartimenti, entro giugno 2015.

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