Puntare sull’offerta formativa contribuendo a sviluppare qualificate competenze professionali è ormai necessario. Sono 28 mila i consulti del lavoro e 1.000.000 le aziende gestite: un ruolo centrale nel mercato delle professioni quello assunto negli anni dalla categoria.
Questo è quanto emerso nell’ambito del convegno “Strategie sociali dell’occupazione. La formazione e il ruolo del consulente del lavoro”, promosso dall’ordine provinciale di Messina in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza. «Oggi è indispensabile – ha spiegato Marina Calderone, Presidente del consiglio Nazionale e Comitato unitario permanente degli ordini e dei collegi professionali (C.u.p) — avviare un’azione sinergica tra Università e Ordine Professionale. Il corso di laurea in consulenti del lavoro si è rivelato uno strumento strategico nell’inserimento dei giovani nel mondo dell’impiego».
«L’Università — ha sottolineato Michele Limosani, in rappresentanza dell’Ateneo —, ha infatti puntato su ricerca, qualità, competenza e innovazione in tutte le forme della didattica per formare una preparata classe dirigente».
«In questo contesto — hanno aggiunto Cetti Parrinello e Mario Trimarchi (Vice Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza) —, il corso di laurea (avviato già da 15 anni) che costituisce un pilastro portante del dipartimento si propone di dare delle risposte al territorio,in un momento in cui la congiuntura economica negativa ha messo in crisi l’economia. Le professioni ordinistiche svolgono un importante ruolo sussidiario rispetto allo Stato».
«Oggi — ha spiegato Rosario De Luca, presidente della fondazione studi dei consulenti del lavoro — c’è un elenco di criticità che fanno diventare illusoria la crescita occupazionale». «Le libere professioni non devono essere parti sociali — ha ribadito Santi Trovato, presidente della consulta degli ordini professionali — ma devono avere un ruolo nelle dinamiche strategiche del nostro paese».
A ribadire il ruolo centrale di collaborazione tra gli ordini professionali e mondo accademico l’intervento del Presidente del consiglio provinciale dell’ordine, Carlo Maletta, che ha anticipato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra lo stesso ordine e il consiglio di facoltà di giurisprudenza. Un impegno significativo che consentirà ai giovani laureati di ottenere una serie di agevolazioni: tirocini curriculari di novanta giorni, inserimento nella banca dati dell’ordine, possibilità di poter esercitare il praticantato entro sei mesi dalla laurea ed istituzione di una borsa di studio. «Il nostro settore è caratterizzato — ha concluso Mariano Giunta, presidente dell’Anci Messina — da una grande apertura verso i giovani con l’obiettivo primario di spronarli a valorizzarei propri talenti».
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