Di qualche giorno fa la notizia dell’arrivo a Messina di un gruppo di migranti scampati alle tragedie che continuano, purtroppo, a susseguirsi nel Mediterraneo.
L’Università aveva dato l’ok per occuparsi della sistemazione logistica al Pala Nebiolo a Conca d’Oro, prestandosi a venire in aiuto ai migranti trasferiti in città. Sono arrivati ieri sera in 51, tutti uomini, cittadini somali. Chiedono asilo politico gli uomini che da questo momento abiteranno il Pala Nebiolo. L’Università li ha accolti e lo ha fatto con spirito di rispetto e fratellanza, di fronte a una tragedia umana che non si può, e non si deve, ignorare.
«Nell’offrire alcuni suoi locali per l’ospitalità di un gruppo di profughi — si legge in una nota —, l’Università degli Studi di Messina, conscia dell’immane tragedia vissuta in questi ultimi giorni dagli immigrati che sbarcano sulle coste siciliane, non fa solo esercizio di generosità. Intanto, da Università di mare, rispetta la legge del mare che impone assistenza. Poi, ricopre oltre alla funzione di trasmissione del sapere, anche quella di formatrice di coscienze, indicando e praticando percorsi di solidarietà. Ancora, mette in valore risorse proprie, ma oggi beni comuni, per la collettività intesa questa volta non in una dimensione puramente localistica. La sensibilità nella risposta di aiuto viene da tutte le componenti dell’Ateneo, formate non per escludere il diverso, ma piuttosto per considerarlo fratello».
Tutta l’area del Pala Nebiolo è stata ripulita da una squadra di Unimesport, che nelle ultime 48 ore ha lavorato senza soluzione di continuità. Si è trattato di un grande sforzo di tutte le strutture dell’Ateneo coinvolte e ci si è prodigati senza sosta a dimostrazione della grande solidarietà che l’Università di Messina ha messo in campo.
«C’è un piano generale in atto — ha detto il Coordinatore del Collegio dei prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo in visita stamane a Pala Nebiolo per accertarsi della situazione —, e l’Università è intervenuta in prima persona ma sempre nel rispetto dei ruoli. L’Ateneo è parte integrante della città e ha sentito l’esigenza di agire mettendo a disposizione le proprie strutture».
Le somme anticipate dall’Ateneo hanno permesso, in particolare, di effettuare la scerbatura dell’area circostante e la sistemazione di alcuni impianti interni, oltre alla messa a punto dell’attiguo campo di baseball che verrà messo a disposizione per eventuali attività di svago.
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