Fallico ancora segretario generale Cisl Università di Messina. I candidati a Rettore parlano dell’Università che vogliono

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universitàMaurizio Fallico, 41 anni, dipendente dell’Università di Messina, è stato confermato segretario generale della Cisl Università di Messina, nomina decisa al III Congresso della Federazione che si è tenuto questa mattina presso l’Aula Consulta della Camera di Commercio. Eletti in segreteria Salvatore Tanania, ricercatore universitario presso l’AOU Policlinico, e Silvana Interdonato, dipendente presso il CARECI.
In un congresso caratterizzato dalla partecipazione dei candidati alla carica di Rettore, i lavori sono stati aperti dalla relazione del segretario generale uscente Maurizio Fallico che ha evidenziato come “Vi sia la necessità, in questo particolare momento che sta vivendo il sistema universitario, di fare sinergia nel rispetto dei propri ruoli, evitando di alimentare inutili e sterili polemiche, avviando un percorso costruttivo con l’obiettivo di assicurare una prospettiva di crescita e sviluppo all’Ateneo. Il metodo da utilizzare – ha detto Fallico – va individuato nella concertazione, intesa come condivisione degli obiettivi e impegno politico alla soluzione dei problemi”.

La Cisl vuole continuare a essere un riferimento per uomini e donne che vivono il proprio lavoro come contributo a una stagione di crescita e rinnovamento,
Il Congresso è stato caratterizzato dalla presenza di quattro dei cinque candidati alla carica di Rettore che sono intervenuti nel corso del dibattito.
“Si è affievolito il rapporto con il territorio – ha detto nel suo intervento il prof. GiovannI Cupaiuolo – assistiamo a una crisi a livello generale che ha investito il nostro paese. Bisogna reagire e l’università può rappresentare un elemento fondamentale in questo contesto.
“Ancora non siamo in campagna elettorale perché le elezioni non sono state indette – ha esordito invece la prof.ssa Adriana Ferlazzo – però secondo me si deve ripartire da una grande collaborazione, da una alleanza tra personale docente, personale tecnico-amministrativo e studenti, affinchè l’Università ritrovi la sua forza attrattiva per andare avanti e rilanciarsi sulla scena nazionale e internazionale. Purtroppo abbiamo una marcia in meno rispetto ad altri Atenei perché ci troviamo in un tessuto produttivo più scarso a quello di cui possono godere altre Università. Ma siamo pronti ad offrire nuove forme di collaborazione,
“Si deve ripartire dalla capacità di fare sistema – ha detto invece il prof. Antonio Romano – gli universitari sono abituati a pensare in termini di proprio orticello, di cattedra come punto focale dei loro interessi. Oggi il punto focale non sono più la cattedra, il dipartimento, la facoltà ma deve essere l’università nel suo complesso. Noi oggi operiamo come Ateneo nel suo complesso e non più singolarmente. Il rapporto con il territorio è fondamentale. Ma l’Università deve offrire occasioni di apertura, non deve appiattirsi sul territorio ma deve essere occasione per il territorio di rilancio e apertura al mondo”.
“Più che voltare pagina bisogna cambiare libro – ha sottolineato, in chiusura, il prof. Giuseppe Vita –L’ultimo documento del CUN fotografa la grande criticità degli Atenei italiani. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso il 22% di docenti, il 16% degli studenti. L’Italia è terz’ultima su 36 paesi Ocse per numero di laureati. Ripartire da una profonda autocritica per affrontare i problemi enormi che abbiamo davanti. Bisogna, quindi ripartire con entusiasmo, con condivisione, con regole e norme nuove”.
Arrivato a fine mattinata, perché impegnato nella riunione del Senato Accademico, il prof. Pietro Navarra che in precedenza aveva inviato una lettera ai delegati del Congresso.
“L’Università di Messina – ha detto il prof. Navarra – deve partire dal puntare sulle persone, siano esse docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, studenti. Sono le persone, le loro capacità, la vera energia dell’Università. La macchina amministrativa dell’Università di Messina deve riorganizzarsi puntando sull’autonomia e la responsabilità.
“L’Università sul territorio può rappresentare una grande opportunità – ha detto il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese – non solo di crescita culturale e formativa, ma anche per idee, approfondimenti, stimoli e affrontare i nodi deboli. L’Università è anche un fortissimo volano occupazionale per il nostro territorio, ancora di più vista la presenza del Policlinico. Ci sono città, una su tutte Boston, che fonda la propria esistenza sulla presenza di Università sul territorio. Messina ha questa opportunità, che deve sfruttare, valorizzare. Messina città universitaria da cui devono partire eccellenze, non solo per gli altri territori ma soprattutto per il territorio messinese”.

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