Metti due amiche, la passione per i linguaggi artistici, un po’ di musica orecchiabile e il gioco è fatto; più o meno suonava così il primo appuntamento di “Vittoria, pomeriggio d’arte” che si è consumato lo scorso aprile a Messina. Adesso, Francesca Vesto e Annalisa Rando ci hanno preso gusto e ci aspettano giovedì 30 giugno, dalle 19, al Sunset di Mortelle, per un secondo giro. «Può sembrare banale – dicono Francesca e Annalisa –, ma al nostro primo evento abbiamo visto la partecipazione di persone di tutte le età. Abbiamo visto tanti sorrisi, sguardi commossi e anche occhi critici. Ci siamo messe alla prova e ci siamo divertite».
A Messina un nuovo pomeriggio d’arte
Così arriva un nuovo pomeriggio d’arte, che segue le logiche del primo appuntamento con qualche piccola differenza. «Per il nostro secondo evento – continuano Francesca e Annalisa – abbiamo deciso di coinvolgere e dare spazio a molti più artisti, che verranno da diverse parti d’Italia: alcuni da Reggio Calabria, altri da Napoli e da Monza. Anche la location che abbiamo scelto è diversa dalla prima e, ovviamente, è una grande responsabilità e una sfida».
Gli artisti
Anche per questo appuntamento di “Vittoria, pomeriggio d’arte” sono diversi gli artisti in mostra; Alessandra Giacoppo, Alphatelescopii, Aniram Arts, Annalaura Princiotto, Annalisa Rando, Automa, Carmelo Samperi, Cecilia Coletta, Claudia Rizzo, Come Ti Pare, Davide Basile, Grazia D’Arrigo, LBS, Marco Castiglia, Martina Camano, Miccia (Miriam Tuccia), Nunzio Enrico Bonina, Racconto Riccardo, Regina Branca e Aria Savasta, Riccardo Grande, Mr. Holyshit (Sergio Campolo), Sofia Bernava e You artista NFT.
Apriamo una piccola parentesi su questo. NFT sta per not-fungible token e quando il termine viene accostato all’arte si parla di crypto art, realizzata attraverso sistemi di blockchain, in cui frames animati diventano appunto dei not-fungible token. In buona sostanza, le opere si portano dietro delle informazioni specifiche, garantendo il diritto di proprietà all’artista e, in certi casi, un’esperienza visiva molto molto realistica allo spettatore. A proposito di questo, a Messina è stata già presentata un’opera di NFT: è successo all’ultima edizione del TEDx, a inizio dicembre, grazie a Salvatore Savasta componente di Insighbart, trio di fisici teorici attivi nel campo dell’ottica quantistica.
L’arte come prova
Avere voglia di mettersi alla prova; riconoscere le attitudini altrui; avere gusto; intuizione; passione; sono solo alcune delle cose che chi inizia ad allestire spazi espositivi (formali o meno), coinvolgere artisti, dovrebbe avere. Di Francesca e Annalisa possiamo dire che hanno sicuramente voglia di confrontarsi e tanta passione, ma anche l’energia dei giovani e tutto il tempo per crescere e scoprire cosa succederà.
Rispetto alle critiche che avete ricevuto, sull’essere giovani e non ancora pronte, cosa rispondete? «Le critiche – dicono ancora Francesca e Annalisa – quando sono costruttive ti indicano la strada e possono soltanto dare una spinta molto più forte a fare e dare molto di più. D’altronde, quando si decide di uscire dal proprio guscio, si deve essere pronti a tutto e noi siamo aperte a ogni tipo di critica costruttiva, che ci possa, quindi, aiutare a migliorare». Quindi state già pensando a un nuovo appuntamento? «Non ci piace fare programmi, ma siamo fiduciose. Tempo al tempo, ma puntiamo sempre più in alto». Intanto ci godiamo un pomeriggio in spiaggia circondati da cose nuove. «Ci aspettiamo di vedere gli occhi dello spettatore brillare davanti all’arte in ogni sua forma e speriamo che possa sentirsi a proprio agio, com’è stato la prima volta».
Note a margine: cos’è l’arte?
Dopo il primo appuntamento, organizzato da Francesca e Annalisa, la prof. e critica d’arte Mariateresa Zagone, sui social scriveva: «La “Vittoria” di Francesca e Annalisa, la due giorni di arte in via Martinez, al contrario, non mi è molto piaciuta. Tranne alcune opere che sono interessanti. […]C’è un però grande quanto la tragedia di questa città. Le competenze, che in ogni altra città sarebbero basilari…qui ci sono due ghetti contrapposti[…]». E allora ci chiediamo cosa sia l’arte. Rispondere a questa domanda, che spesso attraversa i nostri pensieri quando ci troviamo ad affrontare nuove opere, nuovi artisti, esperimenti e variazioni sul tema, è davvero molto complesso. Alcuni direbbero che l’arte è quello che ti emoziona o che suggerisce una nuova riflessione, o magari è un’illustrazione ben fatta o uno spettacolo teatrale particolarmente riuscito, un passo di danza perfetto, un tripudio di note.
Se dovessimo però concentrarci su quello che succede a Messina, diventa più complicato. Proviamo a tirare fuori due elementi di contesto: da una parte, negli ultimi mesi sono nati diversi gruppi che hanno deciso di lavorare insieme per creare qualcosa. Pensate, per esempio, al ConnettivoMe o a Festa Nera che, con le loro sole forze, allestiscono in spazi pubblici o privati, vere e proprie performance. Significa che Messina, o almeno una parte di essa, ne sente l’esigenza.
Iniziative assolutamente da premiare in cui, tuttavia, non sempre tutto quello che viene esposto si può definire arte; talvolta alcuni non sono ancora pronti o consapevoli per poterlo fare. Ci vorrebbe quindi, a parer nostro, un maggiore confronto. Non tra noi e noi, badate bene, ma tra noi e artisti, operatori del settore, che provengono da altre realtà, altri mondi. Per non accontentarci e dare vita a un pubblico più esigente, che stimoli alla creazione di cose più interessanti e originali.
Dall’altra parte, i luoghi come il MuMe o la rinnovata GAMM, o il Teatro Vittorio Emanuele, dovrebbero preoccuparsi seriamente di come trovare le risorse economiche per poter realizzare allestimenti importanti, o ancora spettacoli degni di nota. Insomma, qualcosa che non ci faccia solo trascorrere la serata, ma che possa davvero lasciarci qualcosa di indelebile, se è così che si dice dell’arte; per consegnare ai giovani, come Francesca e Annalisa, più strumenti per raggiungere i loro obiettivi.
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