UniMe, inaugurato l’anno accademico 2022/2023. Cuzzocrea: «Abbiamo fatto un lungo viaggio»

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Sala gremita e tanta emozione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/23, svoltasi oggi, 23 marzo, al Polo Papardo dell’Università degli studi di Messina. Presenti il Ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e il rettore UniMe, Salvatore Cuzzocrea: «L’Università di Messina, nella ricchezza delle sue persone e dei suoi talenti, saprà superare nuovi limiti, stabilire nuovi equilibri, disegnare nuovi orizzonti».

Ad aprire la giornata, l’inno nazionale cantato dal coro dell’Università, insieme a tutti i presenti, e la lettura di un messaggio, inviato per l’occasione, a firma del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco. Nel corso della cerimonia, diversi sono stati gli intermezzi musicali curati dal Coro di Ateneo e dall’Orchestra del Conservatorio “Arcangelo Corelli”.

rettore salvatore cuzzocrea inaugurazione anno accademicoPoi, la parola è passata al Rettore, il prof. Salvatore Cuzzocrea, che ha esordito esprimendo vicinanza al popolo turco, al popolo ucraino, e ringraziando i Carabinieri, le forze dell’ordine e la Magistratura per il loro lavoro nella lotta alla mafia: «È una grande emozione avervi tutti qui oggi all’Università di Messina per l’inaugurazione dell’anno accademico 2022/23, il 475esimo dalla sua fondazione. Un’emozione che non nascondo, la stessa che ho provato nel 2018 subito dopo la mia elezione a Rettore. Da allora sono trascorsi 5 anni ricchi di gioie, di soddisfazioni, di  risultati importanti raggiunti, ma anche di ansie, preoccupazioni e momenti drammatici, che abbiamo superato insieme. Ancora viviamo in uno stato di grande incertezza, che attiene all’esito del conflitto in Europa, alle sue conseguenze sulla nostra economia, agli assetti della nuova globalizzazione, alle conseguenze di un’evoluzione tecnologica dirompente che ancora non riusciamo a governare. Eppure, nel marzo 2018, quando ho iniziato il rettorato, tutto sembrava normale, in equilibrio. Quell’equilibrio si è rotto. Guardiamo al nostro continente: abbiamo vissuto la Brexit, la pandemia, la crisi energetica, delle materie prime, la guerra in Ucraina, alcune catastrofi naturali. Il nostro era un equilibrio instabile, dovuto a limiti superati senza governarne le conseguenze. Il nostro compito è spingerci verso i limiti del sapere con la fermezza e la capacità di valutare le conseguenze che ne derivano. Ci sono limiti che devono rimanere invalicabili, come il rispetto dei diritti umani e della democrazia». 

Poi un passaggio dedicato anche alle difficoltà di molti studenti, che troppo di frequente sfociano in gesti drammatici: «Durante i nostri incontri in CRUI ci siamo confrontati su un tema delicato, la tenuta psichica dei nostri giovani. Un tema che ci preoccupa e che oggi è sempre più attuale per l’esito della pandemia. Abbiamo davanti tanti ragazzi combattuti, che faticano a trovare un equilibrio in condizioni di forte stress. Purtroppo non si tratta di casi isolati. A loro va la nostra attenzione. Ragazzi, non è un voto che misura la vostra qualità. La vita è fatta da ostacoli, si può cadere e ci si può alzare. Anch’io sono stato bocciato, mi sono rialzato e sono andato avanti». A questo proposito, il Rettore ha poi ricordato il CERIP, centro di supporto psicologico dedicato agli studenti.

«Tra tentativi ed errori – ha concluso –, in questi cinque anni abbiamo fatto un lungo viaggio. Abbiamo tratto degli insegnamenti. Abbiamo capito che non possiamo sederci né accontentarci. Non siamo arrivati ovunque. Abbiamo mancato obiettivi, ma non abbiamo mai deviato la rotta. Ed è con lo sguardo rivolto al futuro, non soltanto del mio prossimo anno, con la certezza che lUniversità di Messina, nella ricchezza delle sue persone e dei suoi talenti, saprà superare nuovi limiti, stabilire nuovi equilibri, disegnare nuovi orizzonti». 

Tra i risultati raggiunti, il Rettore, Salvatore Cuzzocrea, ha ricordato gli investimenti nell’Università: l’acquisto della Banca d’Italia, dell’ex Hotel Riviera, la prossima creazione del primo student hotel a Messina, nell’ex hotel Liberty, la rimessa a nuovo del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (Dicam).

Sara Borji: «La nostra rivoluzione in Iran è appena iniziata»

A seguire, è salita sul palco dell’aula magna la studentessa iraniana Sara Borji, iscritta al corso di Scienze Politiche dell’Università di Messina. Il suo intervento è stato incentrato sulla sua esperienza all’Università di Messina, ma anche sulle condizioni delle donne nel mondo è in particolare nel suo paese, l’Iran: «Le donne hanno affrontato numerose sfide per potere accedere all’istruzione; ancora adesso continuano a subire discriminazioni nell’accesso all’istruzione rispetto alle opportunità riservate agli uomini. La società iraniana ha vissuto quattro decenni di tensioni e conflitti tra donne e regime islamico. In questa guerra impari, ciò che si è visto di meno è la sofferenza silenziosa e interiore di intere generazioni che hanno vissuto umiliazioni, violenze e discriminazioni. L’attuale dinamismo della società femminile iraniana mostra una nuova consapevolezza storica che li distingue dalla loro partecipazione alla rivoluzione del 1979. Oggi il mondo intero ascolta la voce delle donne iraniane, una voce che forse non si è mai sentita con tale potenza da anni. La rivoluzione iraniana di oggi, infatti, si basa sulle richieste e sugli slogan delle donne. Le proteste sono iniziate a causa della morte di una giovane ragazza in custodia e si sono estese a città e villaggi. La nostra rivoluzione in Iran è appena iniziata e continuerà fino a quando le donne non avranno conquistato la libertà».

A seguire, l’intervento della rappresentante degli studenti dell’Università di Messina, Simona Calabrese, studentessa del corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese. Anche lei ha voluto lanciare un messaggio ai suoi colleghi in difficoltà, ricordandogli che un brutto voto o una bocciatura sono sono incidenti di percorso e ha trattato l’annoso tema dei tanti giovani messinesi, siciliani e del Sud in generale che vanno via dalla loro città o dal loro Paese: «Il dilemma tra restare o partire ha pervaso la mia mente – ha spiegato. Mi sono chiesta se noi studenti possiamo fare qualcosa per cambiare questo dualismo. Sì, possiamo. Noi siamo il futuro. Mi appello ai miei colleghi, combattiamo perché la nostra terra sia trattata come merita, non accontentiamoci. Sognate sempre in grande e non abbiate paura del sacrificio, perché questo sarà proporzionale alla soddisfazione che conseguirete. Non siamo però troppo severi con noi stessi».

Bernini: «Siamo in una fase sfidante, è l’occasione che non possiamo perdere»

A chiudere questa prima parte della cerimonia, l’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che è partita dal ricordare la fase più acuta della pandemia: «Stiamo affrontando una fase estremamente sfidante – ha affermato –, una fase che ci siamo guadagnati attraverso una serie di crisi di sistema non irrilevanti e che dobbiamo mettere a profitto. È, assolutamente, l’occasione che non possiamo perdere. Ne approfitto per ringraziare il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, che è stato molto importante. Nessun uomo è un’isola, nessuno vince da solo, non esisto capri espiatori, esiste lavoro di comunità. È stato quello che ha fatto il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario quando il nostro mondo, nel giro di una notte, si è rovesciato, e noi abbiamo dovuto fare i conti con un’altra realtà, che non eravamo noi, né la nostra famiglia (che se viveva in un altro luogo non potevamo vedere più. Ci siamo abituati a lavorare, studiare e vivere in maniera diversa. E l’Università ha retto gagliardamente l’urto».

A seguire, il conferimento del Dottorato di Ricerca honoris causa in Biologia applicata e Medicina sperimentale alla dottoressa Diana Bracco, Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Bracco e già Vicepresidente Ricerca e Innovazione di Confindustria. La Laudatio è stata affidata alla professoressa Maria Cristina Messa, Ordinaria di Diagnostica per immagini e Radioterapia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e già Ministro del MUR, la quale ha tracciato il notevole profilo professionale dell’imprenditrice milanese.

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