libero gioveni, consigliere comunale di messina

Un centro d’accoglienza per mariti e padri separati: la proposta di Gioveni

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Un centro di accoglienza per mariti e padri separati che si trovano in condizioni di certificata precarietà abitativa: è questa la proposta presentata dal consigliere Libero Gioveni al Comune e in particolare a Messina Social City. «Bisogna dare un concreto sostegno abitativo a chi purtroppo è costretto a vivere persino in macchina!» sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia.

L’idea del consigliere comunale sarebbe quella di utilizzare una struttura di proprietà di Palazzo Zanca, come Casa di Vincenzo, per fornire una soluzione abitativa ai mariti e padri in difficoltà che, dopo una separazione, non riescono a sostenersi economicamente. «Si pensi – afferma Gioveni – al classico esempio di un padre separato con uno stipendio di circa 1000 euro, che per gli effetti di una sentenza di separazione deve obbligatoriamente onorare ogni mese la quota per il mantenimento all’ex moglie, il legittimo mantenimento dei figli e la rata del mutuo della casa acquistata durante il matrimonio dalla quale però è stato costretto a uscire! Cosa gli resta? Forse qualche spicciolo per poter mangiare. E i soldi per l’affitto anche per un monolocale dove li trova?».

«Nella nostra città – ricorda il Consigliere Comunale –, per un certo periodo, era anche esistita una struttura gestita dalla Caritas diocesana che ospitava questi padri separati, ma oggi, non conoscendone i motivi, non vi è più una simile e preziosa opportunità. Sul fronte comunale, come è noto, esiste una struttura simile, la Casa di Vincenzo, ma ritengo che la condizione sociale dei mariti e padri separati debba essere distinta e affrontata differentemente da quella dei poveri clochard che spesso, ahimé, vogliono vivere questa condizione “per scelta”».

Fatte queste considerazioni, Libero Gioveni chiede all’Amministrazione comunale e a Messina Social City se si stia intervenendo sulla questione, «se esista un apposito servizio assistenziale a cura dell’assessorato competente o della stessa Messina social City che miri a seguire i soggetti in questione anche sotto il profilo psicologico; se vi sia, da parte dell’assessorato e della MSC, una costante interlocuzione con enti e/o associazioni che possano individuare e segnalare i casi più critici per dare un primo supporto».

Infine, il Consigliere Comunale chiede se sia intenzione di Palazzo Zanca trovare una struttura simile a Casa di Vincenzo per ospitare i mariti e padri separati in condizioni di precarietà economica ed abitativa estrema.

(283)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.