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Tari, è scontro in Consiglio Comunale. De Luca: «Ecco da cosa deriva l’aumento del 9%»

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È guerra aperta tra Consiglio e Amministrazione comunale sul piano tariffario dei rifiuti (e quindi sulla Tari). Dopo la bocciatura in Aula, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha annunciato che ripresenterà la delibera, tale e quale: «Metteremo solo in evidenza le motivazioni dell’aumento del 9%, per alcuni “asini volanti” che o non leggono, o sono in mala fede, o non capiscono».

Un lungo dibattito ha sancito il “NO” dell’Aula al piano tariffario sui rifiuti che prevede un aumento di circa 6 milioni di euro rispetto al 2020. Ma l’Amministrazione non arretra e si prepara a ripresentare la delibera, solo con qualche modifica “lessicale”, non di contenuto.

«Oggi – ha annunciato il sindaco De Luca – riproponiamo la delibera al Consiglio, ma senza alcuna modifica. La delibera non possiamo modificarla neanche noi della Giunta perché non è altro che una ricognizione di quanto serve per garantire un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti degno di questo nome. Cosa che non si era mai fatta a Messina. Questa delibera è la conclusione del lavoro svolto finora. Serve alla città per avere un servizio efficiente».

Fatta questa premessa, il Sindaco di Messina ha voluto precisare da cosa deriverebbe l’aumento della Tari. In sostanza, spiega, da disposizioni provenienti da Roma: «Per l’8%, l’aumento della Tari deriva dall’inserimento nel piano economico finanziario del fondo crediti di dubbia esigibilità, di circa 4 milioni di euro. Ovvero, un accantonamento, imposto dalla legge, che serve a far fronte ai mancati versamenti dei contribuenti, dei cosiddetti evasori. Poi, sia la gestione post mortem delle discariche sia l’eliminazione delle discariche urbane, quelle create dagli “zozzoni”, vanno messe a carico del piano Tari. Sono tutte modifiche normative fatte dallo Stato».

«Con l’aumento delle entrate – ha aggiunto – dovuto all’individuazione di oltre 8mila utenti fantasma e con la riduzione del costo del conferimento in discarica, abbiamo ammortizzato i costi della raccolta differenziata. Abbiamo portato a risparmio 6 milioni di euro, che abbiamo usato per finanziare il nuovo contratto di servizi, che è stato votato, per quanto riguarda tutti i servizi per l’ambiente».

In conclusione, il sindaco Cateno De Luca ha affermato, rivolgendosi ai consiglieri comunali: «Se volete bocciare la delibera non ci sono problemi, mando tutto alla Corte dei Conti. È atto dovuto l’approvazione di questo piano economico finanziario. Ricordo che non c’è stata nessuna motivazione per la bocciatura».

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