«Abbiamo il dovere di restituire la speranza»: con queste parole si conclude il video messaggio di auguri di Natale del presidente della Regione, Nello Musumeci, che invita tutti i cittadini della Sicilia a vivere questo periodo di feste in serenità e nel rispetto delle regole. Regole che presto si faranno più stringenti a causa dell’imminente passaggio dell’Isola in “zona gialla”.
Non sarà un Natale “chiuso” come quello dello scorso anno, ma il Governo nazionale ha disposto con il decreto-legge approvato ieri nuove misure restrittive per contenere i contagi, purtroppo in netta risalita nelle ultime settimane. Nel suo messaggio di auguri, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, annuncia il prossimo passaggio in “zona gialla” e invita al rispetto delle regole.
«Un buon Natale in salute e in serenità – esordisce il Governatore. Pur consapevoli dei tanti problemi che affliggono la nostra Isola, abbiamo la forza, la determinazione, l’adrenalina per affrontarli e superarli. È il momento in cui il presepe ci restituisce la forza della nostra identità, il ricordo della nostra infanzia. Il Natale è il momento della pausa, per poi riprenderci e guardare al nuovo anno con spirito di rivincita, perché questa terra nel 2022 può giocare una partita importante in termini di crescita economica. È un momento in cui non dobbiamo perdere di vista il rispetto delle regole se vogliamo combattere la pandemia. Siamo stati bravi negli ultimi mesi, tutti i cittadini, nel rispetto delle regole. Inevitabilmente, con la variante Omicron, nei prossimi giorni andremo in zona gialla. E tuttavia sappiamo che questo virus, per quanto sia molto più contagioso, non è così virulento come quello che abbiamo conosciuto lo scorso anno».
«Quindi – conclude –, un Natale anche nel rispetto delle regole, tanta prudenza, tanto pathos, tanta partecipazione. Ed è l’augurio del presidente della Regione e del governo regionale, l’augurio che faccio a tutti, soprattutto a chi per vari motivi ha perso la speranza. E noi abbiamo il dovere di restituirla».
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