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SalvaRoma: è l’articolo 3 l’incubo del Comune. Sturniolo: “I deputati messinesi poco attenti”

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municipioIl decreto legge 6 marzo 2014 n. 16 non sta facendo dormire gli amministratori di Palazzo Zanca. C’è un passaggio fondamentale che mette ostacoli all’iter che stava seguendo la giunta d’intesa non formale ma sostanziale con il Consiglio per la presentazione del nuovo Piano di Riequilibrio a fine mese e poter mettere l’ultima toppa al rischioso “buco” del dissesto economico. L’articolo 3 del decreto, che entro 60 giorni può essere corretto prima dell’approvazione definitiva  e dal titolo Disposizioni per gli enti locali in difficoltà finanziarie è così riportato: “All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013,  n.  147,  dopo il comma 573 è inserito il seguente: 573- bis. Per l’esercizio 2014, agli enti locali che abbiano presentato, nel 2013, i piani di riequilibrio finanziario previsti dall’articolo 243-bis del Testo Unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, per i quali sia intervenuta una deliberazione di diniego da parte della competente Sezione regionale della Corte dei Conti, è data facoltà di riproporre un nuovo piano di riequilibrio, previa deliberazione consiliare, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla comunicazione del diniego. Tale facoltà è subordinata all’avvenuto conseguimento di un miglioramento, inteso sia come aumento dell’avanzo di amministrazione che come diminuzione del disavanzo di amministrazione, registrato nell’ultimo rendiconto approvato. Nelle more del termine previsto per presentazione del nuovo piano di riequilibrio, e sino alla conclusione della relativa procedura, non si applica 1’articolo 243-quater, comma 7, del predetto Testo Unico”.

Ma l’ultimo Piano di riequilibrio di Messina è stato respinto dal Consiglio comunale e non dalla Corte dei Conti e dunque salta la proroga. A sostenere l’attività dell’amministrazione c’è il direttore dell’Agenzia nazionale Giovani Giacomo D’Arrigo, Renziano e molto vicino al sottosegretario Del Rio e da giorni in aiuto all’assessore al Bilancio Guido Signorino per avere risposte dal ministero degli Interni e dall’Anci.

La consigliera comunale del gruppo misto Antonella Russo domani vorrà saperne di più, sui provvedimenti da adottare, dal segretario generale Antonio Le Donne.

Il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo, in una lunga nota, scrive: “Una deputazione messinese minimamente attenta alle sorti del proprio Comune si sarebbe accorta del rischio che si correva e avrebbe, visto che il Governo non chiede altro, prodotto una proposta di scrittura della legge salva Romater che includesse anche quei Comuni, come Messina, che si trovano nella condizione di avere il proprio piano bocciato dal Consiglio Comunale e che, con il ritiro della salva Roma bis, vedono cancellata la proroga fino al 30 marzo per presentare un nuovo piano di riequilibrio. Tocca adesso al sindaco Accorinti (e alla sua giunta) – conclude Sturniolo – farsi sentire, fare quello che hanno fatto Marino e De Magistris, che hanno minacciato iniziative eclatanti. E farlo, meglio, insieme agli altri Comuni che si trovano nella stessa situazione del nostro”. @Acaffo

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