Sono diversi gli interrogativi che Alessandro Geraci, consigliere della III Municipalità, rivolge all’Amministrazione De Luca in merito al risanamento del villaggio Bisconte di Messina, che soffre di disagi di tipo urbanistico e rischi igenici-sanitari a causa di una vecchia rete fognaria.
«Ho richiesto – scrive Geraci – un incontro formale a tutte le istituzioni coinvolte, per valutare una soluzione definitiva e risolutiva per il villaggio, che per impianto urbanistico e tipologia costruttiva risulta diverso da altri ambiti di risanamento su cui si sta già intervenendo a Messina. Nel frattempo, la vetusta rete fognaria del villaggio è al limite, creando vere e proprie emergenze abitative con rischio igienico-sanitario e bisogna intervenire prima possibile.
Parliamo di un villaggio ad un passo dal centro cittadino – continua Geraci in una nota ufficiale –, in prossimità dello svincolo autostradale, che dopo tanti anni finalmente sta vedendo realizzata l’importante opera di messa in sicurezza del omonimo torrente, con conseguenti benefici per tutta la zona.
Un villaggio a metà, a causa del parziale sbaraccamento avvenuto nel 2006 che ha tagliato in due Bisconte, ghettizzando una parte della popolazione negli alloggi popolari costruiti a monte dell’area, ma cerca ugualmente di conservare le proprie radici ed attaccamento al territorio».
Risanamento Messina: Bisconte che futuro avrà?
Dal 26 agosto l’Amministrazione ha avviato i lavori di sbaraccamento da Fondo Saccà nell’ambito del progetto Capacity, da qui partono gli interrogativi del consigliere di Circoscrizione Geraci.
«Alla luce dei risvolti sul Risanamento, oggi gli interrogativi e le preoccupazioni da parte dei residenti sono tanti:
- Dei 100 milioni della Legge Speciale n76/ del 2021 quanti e come verranno investiti in questo territorio
- Verrà mantenuto l’impianto urbanistico, realizzando opere di prima e seconda urbanizzazione?
- O verranno rase al suolo tutte le case rimaste?
- Nel secondo caso i residenti andranno a vivere nelle future palazzine “pollaio”, del progetto presentato dalla città Metropolitana all’interno del bando “Qualità dell’abitare”? O verranno assegnati alloggi in altre zone della città?
- Perché l’intera area non è transitata all’Agenzia per il Risanamento?
- Sono previsti altri strumenti normativi che guardino ad un risanamento sociale oltre che edilizio come il Progetto Capacity o il Bonus 110%?».
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