Molti antidotisti, come da qualche tempo ci piace definire chi agisce e trasforma la realtà poco consona a quello che vogliamo grazie alle trasmissioni di e su Radio Antidoto, tra poco faranno ritorno a casa.
Non ci siamo ancora chiesti, e forse non succederà, come saranno queste feste 2020. Perché se c’è una cosa che abbiamo capito in questo strano e contorto anno, è che tutto può davvero succedere. Anche trasmettere su una radio, che fisicamente non esiste ma che sta occupando lo spazio metafisico delle nostre teste.
Radio Antidoto state of mind
Radio Antidoto è uno stato mentale. Sul serio. Chi si occupa di comunicazione o simili, sa già in che vortice si finisce. Devi interpretare il tuo ruolo, muovere le tue pedine, fare il tuo gioco, insomma. E il rischio è quello di prendersi troppo sul serio. Su Radio Antidoto, invece, professionisti della comunicazione, ma anche architetti, filosofi e creativi non si prendono mai sul serio.
«Certo, siete tutti amici», direte voi. Sì, indubbiamente la componente emotiva c’è, esiste, è presente ed è una parte fondamentale. Ma più che di amicizia (nessuno antidotista – se non per qualche particolare eccezione – è mai stato più di una settimana con un altro antidotista e la presenza fisica e la condivisione di alcune routine per le amicizie devono esserci, a nostro parere) sarebbe il caso di parlare di fiducia.
Gli antidotisti hanno una capacità incredibile di fidarsi gli uni degli altri e crediamo sia anche questo che riesce a portare avanti un progetto nato a marzo e che, senza nessun sostegno economico, va avanti.
Quello che voglio dirti
La morale della favola, quindi, è che se riuscissimo ad avere più fiducia in noi stessi e di conseguenza anche in chi ci sta accanto, potremmo realizzare delle cose infinitamente belle e ricche di meraviglia.
Radio Antidoto in parte lo fa, a distanza, tra gli impegni di tutti e anche con qualche ostacolo. Ma il bello è anche questo.
Se anche tu hai voglia di creare il tuo Antidoto, scrivi qui. L’onda ti aspetta.
(90)
L’antidoto è il bello dell’antidoto
Trasformare la rabbia in bello
Che ti prenda alla gola o dalla pancia
E poi darsi all’antidoto per il solo gusto di esserci
Se capisci ci sei