quattro idee dal mondo per rendere messina un po' più bella – episodio 5

Quattro idee dal mondo per rendere Messina un po’ più bella – Episodio 5

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Case a 1 euro per ripopolare i borghi fantasma d’Italia, un coloratissimo murales ecologico, un bidone per i rifiuti intelligente e un sistema per ridurre lo spreco di cibo: sono queste le quattro idee dal mondo per rendere Messina un po’ più bella. Questa settimana restiamo per lo più nel Bel Paese, partiamo dalla Sicilia, raggiungiamo Milano e poi, in un battito d’ali, facciamo tappa in Venezuela per scoprire alcune iniziative pensate da chi ha a cuore il benessere del pianeta e del proprio territorio.

sambuca di siciliaLa prima idea per Messina arriva da vicino, per la precisione dalla provincia di Agrigento. Il Comune di Sambuca di Sicilia ha deciso di mettere 16 case all’asta a un euro ciascuna. Perché? Per ripopolare il paese che, da anni, soffre di una netto calo demografico. L’iniziativa non è unica, è stato fatto anche per altri borghi e villaggi rurali che vanno pian piano spopolandosi. Secondo le statistiche dell’Istat, sono 6mila i “paesi fantasma” in Italia, mentre dai dati delle Nazioni Unite, entro il 2030 il 60% della popolazione vivrà nelle città. Maggiori dettagli sono disponibili su Lifegate, che ha scritto un interessante articolo sull’argomento partendo proprio da Sambuca di Sicilia.

villaggio fantasma di massa san nicola, visita con le vie dei tesori 2020 di messinaOra, qualcosa di simile, si potrebbe fare per tutte quelle zone di Messina (ma anche della provincia) che a oggi risultano vuote, disabitate – come per esempio il “villaggio fantasma” di Massa San Nicola –, e che potrebbero trovare così nuova linfa vitale. Sulla stessa linea, gli interventi fatti in altre zone d’Italia dove luoghi semi-abbandonati sono diventati attrazioni turistiche e hanno quindi portato introiti ai comuni stessi. Anche qui, l’esempio di Massa San Nicola appare calzante, soprattutto dopo l’operazione portata avanti da Le vie dei Tesori lo scorso settembre, che lo ha messo tra i luoghi della città da scoprire.

(Foto © Balarm)

frutta e verduraLa seconda idea da importare arriva da Milano. Qui, nel territorio più colpito dall’epidemia coronavirus, durante il lockdown, è nato Babaco Market, il food delivery antispreco che in poco tempo ha fatto risparmiare quasi 10 tonnellate di cibo. In sostanza, Babaco Market raccoglie dalle aziende agricole frutta e verdura di stagione, buona ma scartata dalla grande distribuzione perché, essendo “brutta” (troppo grande o troppo piccola, di forma strana), rischierebbe di rimanere invenduta. Per riceverla, in box che possono contenere dai 6 ai 10 chili di prodotto ortofrutticoli, si sottoscrive un abbonamento – a pagamento – settimanale o bisettimanale. In questo modo, frutta e verdura vengono salvate dal macero e arrivano direttamente a casa. E di questo periodo sappiamo quanto questo possa essere d’aiuto.

quattro idee per messina: lo smart bin di eneaLa terza delle idee per rendere Messina un po’ più bella ha a che fare con la raccolta differenziata. L’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha realizzato gli “Smart bin”, contenitori per lo smaltimento dei rifiuti elettronici (RAEE) che, in cambio di vecchi televisori o computer, rilasciano buoni sconto da spendere nei negozi della città. I primi esemplari sono stati installati vicino  a scuole, supermercati e luoghi pubblici a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, mentre altre iniziative sono previste a Trento e a Bath (Regno Unito). Per farsi identificare e ritirare lo scontrino con il buono il cittadino deve semplicemente inserire la propria tessera sanitaria.

Qualcosa di simile è stato pensato anche a Messina, ne abbiamo parlato qualche giorno fa: si tratta del “Green Bin” che due studenti UniMe porteranno al contest Red Bull Basement.

(Foto © Innovazionesociale.org)

quattro idee per messina: un murales realizzato a caracas con 200mila tappi di bottiglieL’ultima idea mette insieme arte ed ecologia e arriva da lontano. A El Hatillo, un quartiere di Caracas (in Venezuela), un artista di 23 anni, Oscar Olivares, ha realizzato un coloratissimo murales utilizzando 200mila tappi di plastica di bottiglie usate. L’opera è stata, in un certo senso, un lavoro collettivo perché gli abitanti della zona hanno contribuito fornendo la materia prima, i tappi, che anziché essere gettati sono stati usati per creare qualcosa di bello – e, soprattutto, condiviso – per la comunità.

(Foto © Oscar Olivares)

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