Se fosse un parcheggio a parlare per noi…potremmo reinterpretarla così, in salsa messinese, la hit sanremese di Colapesce e Dimartino che continua a farci ballare, fuori e dentro la macchina. Ma qui, a Quattro Frecce, risuona solo il silenzio causato dai parcheggi selvaggi a Messina.
Oggi ci troviamo sul lungomare del Ringo, una delle porzioni di costa urbana poco sfruttata dai pedoni ma molto amata dagli automobilisti. «Siamo di fronte – dicono gli esperti – al Missinisi Pescatus – discendente di origine esotica del nostro scaltro». Si tratterebbe, quindi, di uno degli scaltri provenienti da sud-sud est che pesca a caso i suoi parcheggi brutti in giro per Messina.
Se bastasse un parcheggio
È vero, non basta un parcheggio brutto a renderci cittadini incivili, ma ne serve solo uno a dare il cattivo esempio. «Come si evince dalla diapositiva – continuano i nostri studiosi – il Missinisi Pescatus non è un unico esemplare ma si tratterebbe, dalle prime rivelazioni effettuate, di un gregge che ha deciso di stazionare sul lungomare del Ringo per evidenti motivi climatici. Con l’arrivo della bella stagione – proseguono gli esperti naturalisti – il Missinisi Pescatus, infatti, deve rinfrescare il veicolo con le acque del Mediterraneo». Se solo bastasse un parcheggio fatto bene ad aprirci gli occhi e rimettere in ordine le cose, potremmo mettere un po’ di quella musica per sentirci davvero leggeri.
Fai la differenza
Molti hanno apprezzato il singolo di Colapesce e Dimartino, soprattutto per l’arrangiamento accattivante che fa subito venir voglia di ballare. A noi di Quattro Frecce piace soprattutto il testo, perché è applicabile a diverse situazioni quotidiane. Qui una nostra piccola versione, con una metrica poco esatta, dedicata ai parcheggiatori incivili di Messina.
Tra i palazzi distrutti dalle bombe nemiche
Nel nome di un scaltro
Che non esce fuori senza la sua macchina
Il vigile è andato via
Nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta ad un passo da noi, da noi”.
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