Pugno duro di De Luca con il custode dell’ex gil: «Ognuno faccia il suo dovere»

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Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha ricevuto il custode dell’ex gil che stamattina era salito sul tetto dell’impianto sportivo minacciando di buttarsi e chiedendo un confronto con il Primo Cittadino che, a seguito di un blitz alla struttura, aveva annunciato di aver avviato le procedure per licenziarlo.

L’uomo era stato beccato durante un blitz mentre guardava la televisione sul posto di lavoro e il Sindaco aveva annunciato il licenziamento esprimendosi duramente sui social. Pochi minuti fa Cateno De Luca, che in mattinata non si era espresso sul gesto dell’uomo, poi sceso dal tetto a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine, ha pubblicato un video in cui dice quanto segue.

«Essere o non essere – ha esordito – che dilemma amletico. Ho ricevuto poco fa il custode dell’ex-gil, è venuto con la moglie e la figlia. Stanotte è salito sul tetto della struttura, ha minacciato il suicidio e oggi abbiamo avuto modo di chiarirci. Io non posso accettare che il palazzo municipale non funzioni e che ognuno non faccia il proprio dovere. Un anno fa ho parlato con tutti i dirigenti e ho chiesto loro di far funzionare le cose e di evidenziare alla Giunta i provvedimenti da prendere o gli interventi per far funzionare le cose. È passato un anno e vengo sputtanato sui social perché l’ex gil è sporco, perché l’impianto Cappuccini è sporco, attaccato in continuazione con la sottolineatura che non saprei fare il sindaco».

«No, signori – tuona De Luca – io il sindaco lo so fare e lo dimostro giorno per giorno ma all’interno di una macchina amministrativa ci sono ruoli e responsabilità. Non voglio che passi il messaggio che io sono il carnefice e gli altri che vengono colti in fragranza diventano le vittime. È legittimo che io venga sputtanato sui social e non è legittima la mia azione di repressione nei confronti di soggetti che non hanno capito che lo stipendio se lo devono guadagnare? Non mi fermo. Non sono andato all’ex Gil quando l’uomo ha minacciato il suicidio perché l’istituzione non si può mortificare accettando anche certi ricatti morali. Ho ricevuto alle 10.30 questo signore con la moglie e la figlia, molto garbatamente, abbiamo rivisto tutta la situazione e gli ho detto “c’è una procedura, io ho chiesto di avviare la procedura, lei potrà difendersi nelle sede opportune”».

«Non posso accettare di vedere le nostre strutture in quelle condizioni, non posso accettare che chi prende lo stipendio non faccia il proprio dovere – prosegue. Ci saranno i benpensanti che accuseranno De Luca di mettere alla pubblica gogna queste questioni, ma fa parte del mio programma aprire come una scatoletta questo Palazzo e rendere pubblico ciò che stiamo trovando. A chiusura di questa questione, e a chiarimento di qualche moralista a fasi alterne, chiarisco che il sindaco continuerà a fare legittimamente i propri blitz, continuerà a denunziare tutto ciò che è difforme a un corretto funzionamento della macchina amministrativa».

«Quindi, avviso per i naviganti, se qualcuno ritiene che non verrà beccato e che può continuare a non fare il proprio dovere, sappia che prima o poi ci arriveremo. Anche perché i meccanismi che abbiamo avviato porteranno tutti a meritarsi i propri stipendi in relazione anche a chi paga le tasse, a chi non ha una casa e soprattutto a chi quasi si fa un mutuo per mantenere un rapporto corretto con la pubblica amministrazione in relazione a quelli che sono i tributi da pagare. Si pagano tributi e dobbiamo dare servizi».

«Ognuno faccia il suo dovere – ha concluso –ed è chiuso il caso».

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