«La sera in cui ha perso la vita Olga Cancellieri, a Messina erano operative solo 2 ambulanze medicalizzate (su 5 previste) e 1 non medicalizzata»: a dichiararlo è il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, a seguito della Seduta di Commissione all’ARS con all’ordine del giorno “le problematiche del servizio del 118 di Messina”.
Nei giorni successivi la morte dell’ex consigliera di Quartiere, l’avvocato Olga Cancelleri, a seguito di un incidente avvenuto in pieno centro città, il Ministero della Salute e la Regione Siciliana hanno inviato una task force per chiarire l’accaduto. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, il numero di ambulanze in circolazione nella sera del 10 novembre.
A seguito della Seduta di Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari di ieri all’Assemblea Regionale Siciliana, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, ha fatto una sintesi di quanto è emerso: «In parole povere – scrive – in quella maledetta sera a Messina, una città con quasi 240.000 abitanti, in circolazione c’erano solo 2 ambulanze medicalizzate. La cosa peggiore è che questo stato di fatto non è l’eccezione, ma la regola a quanto pare».
Questa la situazione delle ambulanze, secondo quanto riportato:
- «3 (Papardo, Policlinico e Boccetta) erano ferme per disposizione della Seus, la società della Regione che gestisce le ambulanze del 118, in quanto mancavano i necessari autisti soccorritori;
- 1 (Piemonte) era a sanificare;
- 1 (Castanea) era ferma in quanto operativa solo 12 ore al giorno;
- 2 erano operative ma impegnate».
Il deputato prosegue, poi, sottolineando che: «I medici e il personale sanitario del 118 non hanno colpa di questo stato di cose, loro sono vittime come noi. Anzi sono quegli uomini e quelle donne che in ogni momento e in ogni condizione sono pronti a partire per salvarci la vita. A fare schifo non sono loro, ma quella parte di politica che invece di potenziare il 118 lo sta distruggendo un pezzo alla volta. A tutti noi tocca il compito di difenderlo e magari potenziarlo, lo dobbiamo fare per chi non c’è più e per chi ancora c’è.Il 118 è dei cittadini, non della politica!».
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