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Messinambiente, Russo e Cucinotta chiedono gli atti ma Ciacci si rivolge al presidente del Consiglio

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ciacci ialacqua accorintiI consiglieri comunali Antonella Russo e Nicola Cucinotta che in un’interrogazione pregressa avevano richiesto chiarimenti sulle nomine alla Messinambiente tornano sull’argomento e in una nota spiegano come mai la società guidata dal commissario Alessio Ciacci non ha fornito ai due esponenti politici gli atti richiesti. 

 

“I consiglieri comunali Antonella Russo e Nicola Cucinotta rendono noto di  essere venuti a conoscenza in data odierna che da Messinambiente Spa è stato oggi inviato un fax di risposta alla loro nota prot. n. 2721/14 del 17/04/2014, con la quale richiedevano copia degli atti relativi ai conferimenti di incarichi a soggetti terzi, necessari al fine di comprovare documentalmente quanto da loro stessi denunciato nella interrogazione inoltrata in pari data al Sindaco di Messina.

Tale nota di risposta è stata stranamente inoltrata solo al fax della Presidenza del Consiglio, e gli scriventi consiglieri ne hanno avuto conseguentemente contezza solo in via informale.

La nota di risposta prot. n. 2901/14 datata 23.04.2014, a firma del liquidatore Alessio Ciacci, afferma che pur essendo pronti alla trasmissione degli atti richiesti dai consiglieri, gli stessi non possono essere a loro consegnati direttamente, in quanto ciò violerebbe quanto disposto dall’art. 45 del Regolamento comunale, secondo cui tali richieste di atti e documenti devono essere inoltrate tramite la Presidenza del Consiglio comunale.

Inoltre, si legge nella nota medesima che, proprio al fine di evitare una “censura alla consegna diretta” degli atti medesimi ai consiglieri comunali, il liquidatore ha richiesto “di integrare la richiesta con un cenno che possa dare certezza a questa società sul rispetto delle prescrizioni regolamentari con le modalità che le SS.LL. d’intesa con la Presidenza del Consiglio riterranno di adottare”.

Orbene, gli scriventi consiglieri Antonella Russo e Nicola Cucinotta prendono atto con non poco stupore del contenuto di tale risposta, che considerano, oltre che platealmente erronea, perché fondata su una soggettiva e non corretta interpretazione del regolamento comunale di Messina, anche evidentemente ostruzionistica e dilatoria.

In particolare, gli stessi evidenziano che il citato art. 45 del regolamento, proprio da loro invocato ai fini della consegna degli atti richiesti a Messinambiente, prevede che il diritto dei consiglieri di ottenere dalle Aziende speciali, dai Consorzi, e dagli altri enti partecipati, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’esercizio del loro mandato consiliare, possa (e non debba) essere esercitato con richieste formali di accesso agli atti, o presentate direttamente agli enti preposti, o tramite la Presidenza del Consiglio comunale.

Ebbene, non vi è chi non veda che il termine “possono” indicato nell’ultimo comma dell’art. 45, esprime nella lingua italiana una facoltà di azione e non certamente un obbligo, in quanto lo spirito della predetta norma è esclusivamente quello di agevolare i rappresentanti comunali nell’esercizio delle loro fondamentali attività di controllo amministrativo. Ecco il motivo per cui viene loro concessa la chance della facoltatività della presentazione dell’istanza!

Ritengono, quindi, i sottoscritti consiglieri che tale risposta di diniego alle loro richieste, oltre che essere  del tutto inaccettabile ed illegittima nel suo contenuto, è palesemente ostativa all’esercizio del loro sacrosanto diritto di accesso agli atti amministrativi.

Si chiedono gli scriventi: come mai se la chiesta “documentazione è pronta”, come risulta dalla nota di risposta di Alessio Ciacci, non è stata ancora a loro trasmessa?  Magari con l’auspicio del liquidatore che eventuali future richieste siano più aderenti al citato art. 45 del regolamento? Come mai il liquidatore di una società partecipata del Comune, anziché rispondere ai quesiti sul suo operato, si preoccupa di tutelarsi da eventuali censure da parte della Presidenza del consiglio alla consegna diretta dei documenti, e chiede rispetto delle prescrizioni regolamentari, che invece sanciscono il contrario?

Gli scriventi consiglieri constatano con profonda amarezza che dalla notte dei tempi mai nessuna società partecipata del Comune di Messina abbia negato l’accesso agli atti ai consiglieri comunali nell’esercizio delle loro funzioni, sol perché non inoltrato tramite la Presidenza del Consiglio, e che persino in un piccolo ma virtuosissimo e trasparente comune italiano, come quello di Capannori (ove Alessio Ciacci ha ricoperto il ruolo di assessore all’Ambiente), il relativo regolamento  non prevede alcuna limitazione, o prescrizione particolare, in ordine alle modalità di ottenimento delle informazioni utili all’espletamento del mandato dei consiglieri, come si evince dall’art. 12 del regolamento del comune di Capannori (LU).

Nonostante ciò, vista l’importanza degli atti richiesti, e pur respingendo con forza il motivo di temporaneo diniego alla loro istanza, gli scriventi consiglieri comunicano che il prossimo lunedì 28 aprile inoltreranno nuovamente la loro domanda di accesso agli atti per il tramite della Presidenza del Consiglio.

Nelle more del tanto agognato riscontro di Messinambiente Spa, gli stessi invitano il Segretario generale del Comune di Messina e il Presidente del Comune di Messina, cui la presente nota è indirizzata per quanto di loro competenza, ad inviare alla società di cui sopra una direttiva esplicativa e chiarificatrice delle modalità di espletamento dei consiglieri comunali del loro diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi. Ciò affinché lo spiacevolissimo odierno inconveniente non abbia a verificarsi mai più!”

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