Ancora ritardi nell’avvio dei cantieri di servizi a Messina, la cui nuova tranche era stata annunciata a dicembre 2021 dall’allora sindaco Cateno De Luca e dall’assessore Alessandra Calafiore. Da allora tutto (o quasi) tace. Le 500 persone ammesse alla misura sono state convocate a giugno per le visite mediche di rito, ma le attività non sono ancora partite. Cos’è successo? A chiarire la vicenda, il dirigente Salvatore De Francesco, interpellato dal consigliere comunale Libero Gioveni (Fratelli d’Italia).
Partiamo dal principio. I cantieri di servizi sono una misura attivata dal Comune di Messina con risorse provenienti dalla Regione Siciliana che consente di impiegare persone disoccupate o inoccupate, in difficoltà economica e sociale, nello svolgimento di attività utili per la città, dalla pulizia degli edifici pubblici alla manutenzione delle ville comunali. Il contributo per i partecipanti può variare tra gli 800 e i 1000 euro, in base al numero di componenti del nucleo familiare interessato.
Già avviata nel 2021, la misura è stata prevista anche per il 2022, ma ancora non è partita. Questo, nonostante fosse stata annunciata già a dicembre, come dicevamo, da Cateno De Luca e dall’assessore alle Politiche Sociali. A interessarsi della questione, nei mesi scorsi, è stato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che ha più volte sollecitato l’amministrazione. Come mai questo ritardo?
«Dopo l’annuncio natalizio dell’ex sindaco De Luca – spiega Gioveni –, a giugno 2022 le 500 persone interessate sono state convocate per le visite mediche. Poi, però, mancavano altri passaggi: non erano stati nominati i RUP, per esempio. Ora questi ostacoli sono stati superati, ma ancora i cantieri non sono partiti. Perché?». A rispondere a Libero Gioveni è stato il dirigente Salvatore De Francesco: «Il motivo ostativo – riporta il Consigliere – che non fa partire i cantieri di servizio è la mancanza del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti)». Attualmente, ci dice Libero Gioveni, è stato costituito il gruppo di coordinamento per la sicurezza che sta realizzando il Documento e, presumibilmente a breve, dovrebbe essere tutto pronto per ripartire. I tempi, in ogni caso, non sono ancora chiari.
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