Continua la diatriba tra Alessandro Russo, consigliere comunale in quota Pd, e il Vicesindaco del Comune di Messina Carlotta Previti. Al centro della polemica le risorse economiche utilizzate per l’organizzazione degli eventi di Natale 2021. I fondi stanziati per il “Natale della Rinascita” – pari a 1.900.000 euro – provengono dal POC (Piano Operativo Complementare) Metro. Ecco, secondo Russo la spiegazione della Previti di qualche giorno fa non sarebbe sufficiente a spiegare l’impiego di questi soldi pubblici.
«Il lungo e dettagliato elenco di spiegazioni della Vice Sindaca – scrive Alessandro Russo in una nota – non smentisce e semmai conferma che sono stati impiegati in feste e festicciole natalizie finora 1.900.000 euro a vale dei fondi POC, che come la stessa Previti graziosamente riconosce servono a rimuovere “squilibri economici e sociali anche mediante nuovi strumenti di intervento e misure rivolte al sostegno delle imprese operanti al Sud».
Gli eventi di Natale a Messina
I fondi del POC vengono ripartiti nelle aree urbane della Città Metropolitana di Messina e vengono impiegati per la «rivitalizzazione fisica, sociale ed economica delle aree urbane (con priorità a quelle degradate)». Ed è proprio per questo che Russo chiede chiarimenti sui fondi per gli eventi organizzati a Messina per il Natale 2021.
«Apprendiamo pertanto – prosegue la nota di Russo – che nell’ottica di Previti e De Luca gli squilibri economici e sociali e i nuovi strumenti di intervento per far ripartire l’economia messinese post Covid sono le feste di Natale nei villaggi, le ciaramelle per strada e i babbi natali di plastica. Singolare modalità di utilizzo di fondi destinati alla ripresa economica cittadina. A meno che, appunto, per “ripresa economica cittadina”, la Previti e De Luca non intendano riferirsi alle 38 ditte di eventi, tra cui alcune associazioni su cui prossimamente faremo approfondimenti molto seri, che si stanno aggiudicando le decine di migliaia di euro per organizzare questi mirabolanti eventi di attrattività internazionale per le strade di Messina. Se aiutare un tessuto economico cittadino passa da questo, sarebbe stato meglio destinare coi 7.500.000 euro residui dei contributi diretti a tutte le imprese messinesi e non solo a poche selezionate. Almeno ne avrebbero giovato tutti e non solo quanti fanno eventi e feste in piazza.
Nulla dice la Vice Sindaca Previti – ed è comprensibile, perché su questo è meglio soprassedere dal suo punto di vista – sulle previsioni che sono contenute nella richiesta di ammissione a finanziamento del progetto ME 1.3.1.c “Sostegno PMI Card” formulata al Responsabile dell’Organismo Intermedio POC METRO 2014 – 2020, in data 09/12/2020. All’interno della richiesta di impiego di 15.000.000 di euro, si prevedeva espressamente che nelle fasi 2 e 3 (quelle che stiamo vivendo in questi mesi, per intenderci): “(…) verrà realizzata anche una infrastrutturazione tecnologica attraverso la quale sarà realizzato e messo in rete il tessuto imprenditoriale che, grazie anche ad associazioni strutturate di categoria, sarà formato per affrontare la nuova fase del commercio virtuale on line”. Per non tacere di quanto ancora sta scritto: “Sarà sviluppato un servizio innovativo di pay-it-forward per le imprese che potranno grazie alla piattaforma vendere i loro servizi/beni ad acquirenti che, in cambio di una scontistica, siano disposti a usufruire del servizio”.
Ebbene, mentre partono in questi giorni gli eventi di Natale a Messina che dovrebbero essere a supporto della “infrastruttura digitale”, che ne è della medesima? La piattaforma delle imprese locali per cui l’Amministrazione ha chiesto 15.000.000 di euro chi la sta realizzando? A che punto di realizzazione è? Perché nella delibera 581 del 13/10/2021 mentre si prevede un impianto di spesa per 7.500.000 in eventi per il prossimo biennio nulla dice, neppure una riga, sulla piattaforma digitale che ha consentito al Comune di ottenere l’autorizzazione all’impiego di ben 15.000.000 di euro? È evidente, nelle parole dello stesso Comune di Messina, quindi, come di “fondi per l’infrastrutturazione” si tratta. Perché lo hanno scritto loro, negli atti del dicembre 2020, come sopra citati. Quanto meno la Vice Sindaca rilegga le sue stesse carte prima di replicare alle note stampa dei consiglieri».
Il Natale della Rinascita
In città, per ora l’atmosfera che si respira non è certo quella del bianco Natale. E Russo affonda ancora sul programma pianificato dall’Amministrazione De Luca per le festività, denominato: il “Natale della Rinascita”. Per Russo non sarebbe la strategia migliore per rilanciare il territorio.
«Il “Piano del Natale della Rinascita” – conclude la nota del Consigliere Russo – è ben lungi dalla strategia di marketing territoriale di cui parla Previti e per il quale si sono ottenuti i finanziamenti POC: al netto dell’aziendalese e degli anglicismi manageriali che, per sventura della Vice Sindaca, il sottoscritto ben conosce in quanto ex frequentatore di master in business administration, infatti, non si comprende come questo cartellone di tradizionalissimi eventi di strada del Natale, che negli anni tutte le Amministrazioni hanno effettuato a far leva sul bilancio e non sui fondi extrabilancio, potrebbero “innescare una economia circolare attraverso una politica di marketing territoriale mirata a capitalizzare il “brand” attraverso un piano promozionale di eventi che, oltre all’aumento dei flussi turistici sulla destinazione, genererà una serie di benefici indiretti sull’immagine stessa del territorio e dell’intera città metropolitana”, come scrive il Comune nella sua richiesta già citata all’Organismo Intermedio.
Quali, tra il tunnel del gelo, gli zampognari per strada o i cori natalizi in parrocchia, infatti, sarebbero gli eventi di Natale che porterebbero per la città di Messina e la sua area metropolitana questo innesco di moltiplicatore di economia tale da giustificare l’impegno di quasi due milioni di euro? Su questo, a parte l’inutile e scontato profluvio di begli obiettivi, di target e di altisonanti parole aziendalesi – peraltro non basate su analisi di mercato e su studi di riferimento di benchmark che pure per questi piani si richiederebbero – la Previti non dice. E non può dire. Rassicuriamo la Previti: queste spese, gli obiettivi che si intendono raggiungere e tutti i “target” di cui la Vice Sindaca parla saranno ovviamente oggetto di approfondimento nei prossimi mesi, anche coinvolgendo l’Agenzia di Coesione e l’Organismo Intermedio, al fine di validarne la coerenza con quanto l’Amministrazione si era impegnata a osservare quasi un anno fa, ormai.
Se ritiene che le cose siano a posto, può continuare serenamente su questa strada, consigliandole serenità e tranquillità e invitando sia lei che il Sindaco a essere meno nervosi, così eviteranno ancora una volta questa miserevole caduta di stile di riferirsi al mio gettone di presenza. Capisco che l’opposizione – anche singola come nel mio caso – in una città che è oggetto del peana auto celebrativo che da Palazzo Zanca è vomitato in testa ai cittadini quotidianamente dia qualche fastidio. Ma se ne facciano lei e il Sindaco una ragione: la democrazia funziona così».
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Meno male che fra poco sloggiano
…venditori di fumo e concertini; giostrai.
Con tutto il rispetto per chi, questo lavoro lo svolge ogni giorno.
Due milioni di euro di denaro pubblico sprecati: iniziate a scopare le strade, mai così sporche come adesso; riparate i marciapiedi; coprite le buche, la città ne è piena; lo stesso per le tante cippaie da sostituire con essenze adatte; assistite l’infanzia abbandonata; ristorante le imprese per i danni dal covid; che faccio continuo…