Foto frontale del Municipio di Messina

Messina, dipendente del Comune positivo al coronavirus: i chiarimenti del Segretario Generale

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Un dipendente del Comune di Messina in servizio al Dipartimento di Urbanistica (ex Dante Alighieri) è risultato positivo al coronavirus. La notizia è stata data dal sindaco Cateno De Luca nella giornata di ieri, a seguito della comunicazione dell’ASP, dopodiché il Segretario Generale di Palazzo Zanca ha chiarito cos’è successo esattamente e come si sta procedendo per limitare il rischio contagio.

Appresa la notizia, ha comunicato il Primo Cittadino, l’ASP ha attivato a l’indagine epidemiologia sui contatti avuti negli ultimi tempi dalla persona risultata positiva al covid-19. Il dipendente è impiegato al Dipartimento di Urbanistica, situato all’ex Dante Alighieri, ma lo scorso venerdì 9 ottobre è stato a Palazzo Zanca per una riunione sindacale svoltasi nel Salone delle Bandiere.

Durante la seduta di Consiglio Comunale di ieri, lunedì 12 ottobre 2020, Salvatore Sorbello di Ora Sicilia ha chiesto chiarimenti al Segretario Generale Rossana Carrubba circa la vicenda e i provvedimenti presi dall’ASP e da Palazzo Zanca.  Pubblichiamo, di seguito, la sua risposta integrale.

Foto di Rossana Carrubba«In mattinata odierna (ieri, ndr) – ha spiegato il Segretario Generale Rossana Carrubba – ci è stata ufficialmente comunicata la positività di un dipendente comunale che lavora nel Dipartimento dei Servizi Urbanistici, negli uffici al Dante Alighieri. Prontamente l’ASP, che gli ha fatto il tampone, ha già avviato l’indagine epidemiologica. Ha richiesto i nominativi dei dipendenti che erano entrati in stretto contatto con il soggetto risultato positivo al covid-19». Si tratta, ha chiarito di «quattro dipendenti che, evidentemente, condividevano l’ufficio, comunque sono entrati in stretto contatto con lui».

«Il dipendente – ha proseguito il Segretario Generale – sa precisamente chi gli ha trasmesso il virus e quando. Il contagio non è avvenuto all’interno del palazzo comunale. Il soggetto ha manifestato i sintomi quasi nell’immediatezza, quindi siamo in grado di sapere con certezza che non l’ha contratto all’interno del palazzo comunale. Tuttavia, il giorno dopo averlo contratto è venuto in ufficio, il giorno successivo ancora è andato a questa riunione sindacale dove c’erano 60 dipendenti».

Come si è proceduto, quindi? Il Comune ha informato l’ASP di questa riunione e ha dato all’Azienda Sanitaria Provinciale i nominativi dei 60 dipendenti che avevano partecipato all’incontro: «Ho interloquito personalmente con un responsabile dell’ASP – ha aggiunto la dottoressa Carrubba – che mi precisava che l’ASP fa i tamponi in caso di contatto stretto».

«Il contatto – precisa – si può definire “stretto” nel momento in cui si è partecipato a una riunione, nella stessa stanza, in assenza di dispositivi di protezione. Tuttavia, poiché si trattava di un’assemblea sindacale,  riconosciuta e autorizzata, si dà per scontato che siano state rispettate le misure di sicurezza quali la mascherina e il distanziamento. Si sta predisponendo una nota per le organizzazioni sindacali che hanno organizzato questa riunione per far attestare che i partecipanti abbiano rispettato le misure di legge. In questo caso, stando a quanto dice l’ASP, non si disporranno i tamponi. Però, ripeto, è una decisione che l’ASP prenderà facendo l’indagine attraverso il positivo. Il datore di lavoro più che comunicare le informazioni non può disporre nulla in merito alle procedure che devono seguire gli interessati».

Per quel che riguarda, invece, la sanificazione degli ambienti, il Segretario Generale Rossana Carrubba ha contattato il Dirigente competente per programmare insieme alla Società che ha l’appalto per i servizi di pulizia gli interventi necessari «su tutti gli edifici e le stanze».

«La sanificazione – ha concluso la dottoressa Carrubba – si farà fuori dall’orario di lavoro, ma che io sappia non è richiesto un periodo di aerazione, quindi potrà essere svolta semplicemente nel momento in cui gli uffici sono vuoti. Non ho ancora il cronoprogramma, ma lo sapremo in tempi brevi».

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  1. Cateno De Luca dovrebbe chiedere scusa ai dipendenti comunali, rei di avere solo pensato di proporre lo smart working. Spero che ora abbia capito che tra la propaganda urlata e la realtà dei fatti c’è un abisso. Sinceramente mi pento di averlo sostenuto.

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