Non si placano le polemiche sui prezzi dei gratta e sosta di ATM per parcheggiare in centro a Messina: a scagliare l’ennesima pietra, oggi, è il Movimento Liberi Insieme (M.L.I.) che critica la Spa, e in particolare il sindaco Cateno De Luca, e attribuisce alle tariffe troppo alte la diffusione della “sosta selvaggia” in città.
Con l’avvio della nuova ATM Spa sono aumentati i prezzi dei biglietti bus, ma anche dei parcheggi. In centro città, infatti, ormai da diverse settimane, non esistono più gli stalli blu di sosta a 50 centesimi, ma solo quelli da 1 euro. Tante le polemiche iniziali, che oggi vengono rilanciate da Roberto Cerreti, capo gruppo di M.L.I.: «Con la ripresa dell’attività lavorativa post ferie estive, girando per il centro della nostra Città, si può notare come sia sempre più facile trovare spazi blu a pagamento liberi e, di contro, macchine posteggiate in divieto di sosta, a rischio di verbale e per la circolazione degli altri mezzi».
Secondo Cerreti, questo fenomeno sarebbe in parte riconducibile al prezzo della sosta negli stalli blu: «Questo triste fenomeno lo potremmo populisticamente definire quale “primo effetto boomerang della catenizzazione delle società pubbliche”, o anche frutto di politiche aziendale ed input comunali errati che non tengono assolutamente in considerazione la triste e desolante situazione economico e sociale del tessuto produttivo messinese».
«La totalità di coloro che lavorano nelle zone del centro – afferma Liberi Insieme –, è costretta, se si reca con il proprio mezzo a lavoro, a pagare 5 euro al giorno o 3 euro per mezza giornata per un totale di spesa mensile pro-capite di 120,00 euro o 90,00 euro per poter parcheggiare il proprio veicolo». Tali cifre, sottolinea Cerreti, risultano eccessive per molti impiegati e lavoratori del centro di Messina.
Di contro, il Movimento Liberi Insieme invita ATM e l’Amministrazione a provvedere a delle tariffe agevolate o abbonamenti per chi in centro ci va ogni giorno per lavoro: «Per evitare disagi ai cittadini – scrive –, sarebbe bastata una banale ricerca su internet per scoprire che agevolazioni simili a quelle non attuate nel messinese sono previste in buona parte d’Italia e soprattutto, guardando la vicina Palermo, tariffe decisamente più basse ed abbonamenti mensili che non superano i 35 euro».
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