È scontro tra il Gruppo Storico Vara e Giganti e lo storico Franz Riccobono. A generare un acceso botta e risposta, alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Normanno dal dottor Riccobono circa il futuro della Vara e la scissione avvenuta all’interno del Comitato.
Lo scorso sabato 14 agosto, Riccobono, esponente del Comitato Vara, aveva espresso una certa preoccupazione sulla futura buona riuscita della Processione a causa della scissione avvenuta all’interno del Comitato stesso, con la nascita del Gruppo Storico Vara e Giganti. Per lo storico messinese, «venuta meno la sinergia che solitamente consente questo traino spettacolare, la cosa si complica». «Non sarà facile riprendere – aveva aggiunto –, a prescindere dal covid». Non è tardata la replica di questi ultimi (che è possibile leggere a questo link), che hanno rivendicato la propria competenza.
Pubblichiamo di seguito la controreplica del dottor Franz Riccobono: «Chiamato in causa dal Gruppo Storico Culturale dei Tiratori, posso solo confermare il ruolo fondamentale che i devoti tiratori hanno nel traino del carro votivo e quindi della buona riuscita della processione della Vara. Confermo altresì di non essere mai stato alle corde ma piuttosto per ben ventisei anni in mezzo alle corde cercando di collaborare alla buona riuscita del traino.
Non ritengo peraltro una menomazione non essere stato “tiratore” ma di fatto, quale componente del Comitato Vara e Giganti, per venticinque anni ho collaborato con tutte le Amministrazioni succedutesi nel tempo ottenendo sempre il loro manifesto apprezzamento.
Nel 2004, assieme ad Alessandro Fumia, ho pubblicato il volume “La Vara” La grande Festa di Messina (pp.224). Nel 2015, sindaco Accorinti e assessore Perna abbiamo conferito circa trecento antichi reperti istituendo la “Mostra permanente Vara e Giganti” di recente, in parte, trasferita dall’assessore Caruso , nella nuova sede del Palacultura Antonello.
Infine ho apprezzato che l’estensore della “replica” nell’ignorare i miei titoli accademici, abbia sottolineato il carattere distintivo che più mi sta a cuore: la Signorilità. E per questo, ringrazio».
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