A Maregrosso, nello specifico a Fondo Saccà, nel più ampio progetto di riqualificazione urbana Capacity, si produce energia in un modo nuovo: green ed equo. Il progetto, quello delle Comunità Energetiche Solidali, permette di produrre energia da fonti rinnovabili, stoccata, condivisa e consumata per gli usi quotidiani di chi ne fa parte a seconda di necessità specifiche e reddito. Il tutto a favore dei soggetti economicamente più fragili.
«Una scommessa – scrive Fondazione di Comunità, promotrice del progetto – per contrastare diseguaglianze sociali e povertà energetica partendo proprio dai contesti che ne hanno più bisogno. Per una comunità sempre più solidale, per un welfare di comunità che sia sostenibile anche sul piano ambientale».
A Maregrosso l’energia è green
Questa di Maregrosso, prima Comunità Energetica Solidale a Messina, in realtà non è il primo esempio in città di produzione green. A ottobre 2021 il Comune, infatti, aveva annunciato la riattivazione dli impianti solari al rione Mangialupi, con uno stanziamento di 59mila euro, che coinvolgeva gli abitanti della zona e la Le.L.A.T. (Lega Lotta Aids e Tossicodipendenza) di Messina. «Nella nostra comunità – ci racconta al telefono Anna Maria Garufi, fondatrice e presidente della Le.L.A.T. – stiamo riattivando un impianto solare, sono venuti gli operai a ristrutturare, ma ancora l’impianto non è attivo. Questo progetto è stato finanziato con i fondi di un vecchio PON, (circa 10 anni fa) con il quale avevano riqualificato degli immobili comunali, e nel ristrutturare questa vecchia scuola dove noi abitiamo avevano messo l’impianto solare. Quindi teoricamente siamo i primi, ma ancora non sono attivi».
Nel caso di Fondo Saccà, invece, la Fondazione di Comunità ha promosso a Maregrosso la costituzione dell’Associazione Comunità Energetica di Fondo Sacca’ – E.T.S. «Esito finale – continua la nota – di un più ampio programma di riqualificazione delle periferie urbane, Capacity, che ha visto il Comune di Messina e la Fondazione lavorare in sinergia per “liberare” l’area dove sorgeva la baraccopoli. Al suo posto, oggi, tre edifici (che inglobano 7 unità abitative) costruiti secondo le più avanzate tecniche di bio-edilizia e dotati di soluzioni innovative per la produzione e gestione dell’energia da fonti rinnovabili. In alcuni di essi hanno sede i centri socio-educativi “Il Melograno” e “Il Melarancio”, spazi dedicati alle famiglie con bambini piccoli a carico e finalizzati alla valorizzazione della prima infanzia e al contrasto della povertà educativa».
Comunità Energetiche Solidali
Le Comunità Energetiche Solidali si stanno diffondendo in Italia, in modo particolare in contesti di povertà e di disagio. «La transizione verso modelli di produzione e consumo dell’energia sostenibili – dice ancora Fondazione di Comunità di Messina – è urgente e necessaria per contrastare il cambiamento climatico, diseguaglianze, iniquità sociale e povertà energetica. E fornire energia rinnovabile fuori dalle logiche del profitto economico, valorizzando il senso di appartenenza a una comunità in cui ognuno fa la sua parte per il bene collettivo rappresenta un importante cambio di paradigma.
Oltre l’innovazione tecnologica, a rendere peculiare il modello sviluppato a Fondo Saccà è il meccanismo di stoccaggio e la divisione dell’energia prodotta sviluppato da Solidarity and Energy SpA Impresa Sociale e dal C.N.R. – ITAE di Messina. Con questo metodo, infatti, si redistribuiscono l’energia e i benefici economici secondo criteri che guardano ai bisogni degli stessi componenti della comunità, contemperandone necessità ed esigenze. Così l’energia verrà redistribuita in funzione della capacità economica e di reddito ma anche dello stato di salute nel caso, ad esempio, siano necessarie apparecchiature medico-terapeutiche alimentate elettricamente». In programma altre tre Comunità Energetiche Solidali: a Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania e sull’isola di Salina, a Santa Marina e Malfa.
(433)