Alle 08:30, la prof. Passaniti dell’Istituto Verona Trento di Messina è già pronta per una nuova lezione di matematica e fin qui sembra tutto normale, se non fosse che i ragazzi e la prof. sono a Piazza Cairoli. «Non stiamo protestando – ci racconta la Passaniti – stiamo facendo lezione».
Il Verona Trento, infatti, non ha aule a sufficienza per poter ospitare tutti gli studenti iscritti a scuola. «Negli ultimi anni il nostro Istituto è molto cresciuto. Siamo arrivati a 1.200 studenti perché abbiamo una buona offerta formativa ma purtroppo non abbiamo aule».
Gli studenti del Verona Trento di Messina stanno facendo lezione all’aperto
Dal 2006, una parte del Verona Trento è stata ceduta all’Istituto Nautico. «Doveva essere – continua la Passaniti – una cessione temporanea. Sono passati ben 15 anni e noi siamo in aumento. E adesso abbiamo necessità di rientrare e di riprenderci questi locali che non abbiamo più». La questione delle strutture scolastiche è affare dolente in città, non è infatti la prima volta che a Messina si sente parlare di rotazione scolastica per dare l’opportunità a tutti gli studenti di seguire le lezioni.
Per fare un esempio, già nel lontano 2006 – per chi se lo ricorda – gli studenti del Seguenza facevano – per la stesso motivo – lezione nelle aule del Cristo Re. In piazza però i ragazzi non erano mai finiti. «La preside del nostro Istituto – prosegue la Passaniti – dal 2012 fa richieste istituzionali ma la città non conosce il nostro disagio. Noi vogliamo che Messina si accorga di questo problema, non abbiamo aule. I nostri ragazzi non possono fare lezione».
Ecco perché i ragazzi sono a Piazza Cairoli
Adesso forse riusciamo a rispondere alla domanda: perché a Piazza Cairoli ci sono sempre tutti questi ragazzi in giro? «I ragazzi – continua la Passaniti – fanno lezione 3 ore al giorno contro le 6 che dovrebbero fare. Il biennio entra dalle 08:00 alle 11:00, il triennio entra alle 11.15 ed esce alle 14:15, perché non abbiamo aule. Non possiamo andare avanti così perché non rispettiamo il percorso scolastico dei ragazzi. Abbiamo necessità che la città sia informata e che ci diano queste aule. Oggi faremo lezione qui, fuori dal nostro orario scolastico. Questa iniziativa è appoggiata dai genitori, che hanno creato un comitato, mobilitando professori e docenti.
Neanche la crisi scolastica dovuta alla pandemia e la relativa DAD (Didattica a Distanza) sembra quindi aver “insegnato” qualcosa. «Con la DAD – conclude la Passaniti – questa emergenza era stata un po’ accantonata, adesso che siamo tornati tutti in presenza al 100% questo è un vero problema».
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