Le volate di fumo azzurro, che si sollevavano dall’incenso profumato…

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Le volate di fumo azzurro, che si sollevavano dall’incenso profumato, disegnavano nell’aria dei ghirigori, fino a perdersi, inondando la stanza di un profumo esotico. L’acqua della vasca era così calda da fumare, delicatamente. Il silenzio era rotto solo dal lievissimo sciabordio che i miei rari movimenti creavano.  Io, uomo delle docce, avevo ceduto ad un bagno caldo, troppa stanchezza.

La settimana era corsa veloce, tra novità inaspettate e soliti problemi da risolvere.

E, finalmente, il cervello attenuava la sua corsa frenetica, prima in un abbrivio delicato, poi perdendosi nell’irreale piacere di un dolce silenzio. Ho letto, da qualche parte, che in alcune circostanze il cervello emana delle onde diverse, da onde Alfa passa a Beta dette anche onde della genialità. Le sinapsi collegano i neuroni in maniera nuova e diversa.  Avviene quando si è molto rilassati, prima di addormentarsi, nelle meditazioni yoga, nell’autoipnosi o nel training autogeno. Così, nella vasca da bagno, Archimede aveva scoperto il principio che porta il suo nome. Io invece, complice la stanchezza, di onde cerebrali, non avevo neanche l’ombra. Accesi un sigaro e dovetti sorridere alla mia immagine che mi ricordava uno di quei Cow boy dei vecchi film americani che,  dentro una tinozza, con l’immancabile sigaro, facevano il bagno.

L’indomani mattina, presto, per le sue abitudini, arrivò Alessandra Castillo. Alessandra è una Chef esotica, rubata al mondo dalla mia città per amore. Nasce in Colombia, e gioca in cucina fin da giovanissima, affascinata dalla cucina siciliana, ne reinterpreta le ricette utilizzando ingredienti esotici. Mi piace quando propone i suoi piatti di crudità, mai banali, o li impreziosisce con  il suo “sale affumicato di Mozia aromatizzato al profumo  di fiori Colombiani” . Arrivò con dei “Macarons de Paris”. Biscotti parigini inventati da un pasticciere all’inizio dello scorso secolo. Pierre Desfontaines, pasticcere della celebre boutique parigina Ladourée, ebbe l’idea di unire i gusci di meringa con un ripieno di salse da pasticceria. La cosa bella è che i Macarons de Paris sono utilizzati anche come decorazioni a tema ispirandosi a film, libri o al mondo della moda. Quelli di Alessandra erano deliziosi e chiaramente i suoi ripieni e le sue decorazioni sorprendenti.

Come sempre sorridente, si unì a me ed ai miei figli che raccoglievamo finocchietto selvatico in campagna.

Poi passammo in cucina, per preparare qualche piatto per il pranzo. Decise per un  maialino nero dei Nebrodi in crosta di pistacchio di Bronte e salsa al cioccolato e si mise a cucinare.

Io scesi in cantina, dovevo scegliere un vino che si abbinasse bene. La scelta cadde sul Rosso del Conte di Tasca d’ Almerita. Ne versai due bicchieri e tornai in cucina. Alessandra lo riconobbe subito. Il colore rosso profondo con riflessi violacei e il profumo di ciliegia, frutti di bosco, tabacco e noci, arrivò subito al naso per poi virare su vaniglia cannella e tabacco, era uno dei suoi preferiti, fortunato. Il suo gusto ricco di frutta quasi concentrata ma ben equilibrato e un retrogusto tannico dei tannini dolci delle barriques di Rovere Allier e Tronçais dove invecchia per diciotto mesi lo facevano sposare bene col filetto di maialino nero dei Nebrodi anche se rinforzato dalla cioccolata.

Vederla cucinare, allegra e precisa è molto piacevole. Poi, comincia a raccontarmi delle sue esperienze palermitane: la cena di gala tra giornalisti, una Principessa e Georgia, il suo manager, che l’ha introdotta nel “Jet Set” siciliano.  Ci sedemmo a mangiare, il gioco del pistacchio e del cioccolato rendevano il maialino nero, delicatamente dolce e profumato. Volammo col pensiero ai Maya, i più antichi conoscitori del cacao, alla loro cultura così vicina alla terra di Alessandra e ai suoi piatti che viaggiano idealmente tra sud America e Sicilia; ci trovi i sapori della macchia mediterranea e i profumi dei piccoli lembi di terra strappate alla foresta del centro America.

Dopo il pranzo andò via, presa dai suoi impegni ed io rimasi col mio sigaro e i Macarons de Paris,  a ripensare alla mia difficile settimana e a quella  nuova che si   preparava, piena di piccole difficoltà quotidiane e di meravigliose cose nuove da scoprire.

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